venerdì 10 agosto 2012
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​La campagna è devastata, ma in Campania non sta meglio il mare deturpato da scarichi killer. Gli impianti di depurazione mancano o funzionano male. Nella periferia orientale di Napoli c’è il più grande depuratore della regione, il Volla-Sebeto, ma è fermo, mentre le condotte sottomarine, realizzate da un decennio e che mitigherebbero l’impatto ambientale, non sono in esercizio. Nell’elenco dei mali si aggiunge la mancata sistemazione dei collettori fognari e degli scarichi delle acque nere da parte dei diversi Comuni.Dal Rapporto 2012 di Legambiente-Goletta Verde sullo stato di salute del mare campano, si rileva che è la provincia di Caserta il territorio campano in cui gli impianti di depurazione risultano maggiormente “non conformi” alle disposizioni di legge. Secondo l’analisi, nel casertano il 65 per cento degli impianti, durante i controlli effettuati dall’Arpac nel 2011, è risultato non conforme. Sono 102 gli impianti di depurazione operativi nel casertano, di cui tre di grandi dimensioni e per questo definiti regionali e soltanto il 15 per cento ha ottenuto una valutazione buona.Non migliore è lo stato dei depuratori nella provincia di Napoli dove i controlli ai sei grandi impianti regionali hanno rilevato che il 44 per cento non è conforme, mentre in provincia di Salerno, che conta 200 impianti di depurazione, su 74 controlli, è risultato "non conforme" il 57 per cento.Ad aggravare la situazione ci sono le annose tensioni tra la Regione e la Hydrogest Campania S.p.A. (controllata per il 90% dall’azienda ligure Termomeccanica Ecologia) che dal 2003 gestisce i depuratori di Acerra, Marcianise, Orta di Atella, Villa Literno e Cuma, tra quelli con le maggiori criticità, e che è sotto inchiesta della magistratura per il cattivo funzionamento degli impianti. La Hydrogest, che lascerà la gestione il prossimo 30 settembre, ha in appalto i lavori per gli impianti di depurazione di Cuma e di Foce Regi Lagni. È così denominato lo sbocco al mare del reticolo borbonico di canali che per 1000 chilometri che risale al ’600.La Regione Campania ha da poco programmato un impegno di spesa per la rete di depurazione: 800milioni di euro, per nuovi interventi strutturali a cominciare dai Regi Lagni, e 212milioni di euro di fondi Cipe per i depuratori di Ischia e di Napoli Est e per i collettori fognari di alcuni Comuni.
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