sabato 27 luglio 2013
COMMENTA E CONDIVIDI
​Dopo l’ennesimo treno di gomme tagliate l’Unipol non gli ha rinnovato la polizza contro gli atti vandalici. Antonio Ferrentino è l’uomo che ha guidato la protesta della valle di Susa fino al 2009, ma nel novembre di quell’anno, quando i comuni No Tav eleggevano Sandro Plano presidente della comunità montana Valle di Susa e Val Sangone, Ferrentino, che in precedenza aveva guidato quella della bassa valle, era già un "traditore". L’aver accettato le conclusioni dell’Osservatorio sulla Tav ne aveva fatto il bersaglio di accuse e intimidazioni, minacce e (piccoli) attentati. Oggi il sindaco di Sant’Antonino è anche consigliere provinciale del Pd, dopo essere stato capogruppo di Sel. In questa veste, recentemente ha chiesto alla Boldrini e a Grasso di venire in Valle di Susa a parlare di investimenti e di futuro, e non di alta velocità: spera che infondano il coraggio di aprire una fase nuova.Si sente al sicuro?Nessuno è al sicuro in questa valle, se non la pensa come i No Tav. Siamo in una terra di mafia anche se non si paga il pizzo: molti pensano di andarsene, molti l’hanno già fatto. Ma nel 2005 a Venaus Ferrentino era il leader No Tav e urlava "occupazione a oltranza"...Non rinnego le battaglie combattute per modificare il tracciato, ritengo che sulla versione attuale si possa discutere ma soprattutto non accetto che la leadership del movimento sia lasciata ai centri sociali. Quando la valle sfilava dietro i sindaci, garantivamo la legalità e il confronto, duro, restava nei binari della democrazia; ora i sindaci sfilano dietro Rossetto, Rizzo e Richetto (i leader di Askatasuna; ndr) che teorizzano il sabotaggio e rifiutano ogni coordinamento, tant’è vero che anche Perino e Casel tacciono.I No Tav hanno la maggioranza in comunità montana.Una maggioranza di consiglieri in un ente di secondo grado che non rappresenta la maggioranza degli abitanti della valle. Una maggioranza alchemica, nata mettendo insieme spezzoni di Pd e No Tav.Il Pd governa Torino e ha governato la Regione. Non crede che abbia delle responsabilità nell’aver perso la Valle?Gravi responsabilità. Se vuoi costruire una ferrovia in una valle non puoi spiegare che lo fai per Lisbona e neanche per Torino, se poi i valligiani si arrabbiano non puoi accusarli di essere affetti dalla sindrome Nimby. Un partito a vocazione maggioritaria deve interpretare le paure della gente, non condannarle. C’è stata una grossolana sottovalutazione.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: