A calcolarlo ci hanno provato in molti. L'ultima stima arriva, nel giorno in cui il Censis fotografa un paese con le culle vuote,dell'Osservatorio Nazionale di
Federconsumatori. Crescere un figlio sino alla maggiore età costa ai genitori oltre 171mila euro. E solo
per il primo anno si può arrivare a circa 14mila euro.
Costi quindi proibitivi che sembrano aver fatto diventare la genitorialità un lusso riservato a pochi.
In particolare, sempre secondo lo studio della
Federconsumatopri, le spese relative al primo anno di vita di un
bambino, nel 2014 possono variare dai sei a 14 mila euro.
E analizzando voce per voce, sempre per il primo anno di vita
del pargolo, tra latte e pappe possiamo spendere tra i 1.650
euro fino ad arrivare a 3.500 euro; per vestiti e calzature tra
i 1.000 fino a 2.600; il cosidetto tris, cioè
passeggino-carrozzina-ovetto, può costare tra i 390 e i 689
euro,
il lettino fino a 724 euro, il seggiolone per la pappa tra i 145
e i 250 euro.
E ancora i pannolini, fino a 1000 euro il primo anno, le
visite mediche, da un minimo di 790 euro ad un massimo di 1.800.
Costosi, ovviamente, anche i giocattoli: almeno 345 euro ma si
può tranquillamente raddoppiare e arrivare a 730.
Federconsumatori, perlatro, aggiunge alla lista anche le spese
pre-nascita: tra visite mediche e vestiti altri 2000 euro prima ancora che il bimbo nasca.
Spese quindi molto alte per una normale famiglia, magari
composta da giovani precari alle prese con la crisi, ai quali
bisogna aggiungere i costi dell'asilo, per lo più privato
perchè l'offerta pubblica è praticamente inesistente: circa
520 euro al mese come minimo fino a 780 euro, o quello di una
baby sitter che costa in media nove euro.