lunedì 19 novembre 2012
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Uno «scenario preoccupante», che «mette a ri­schio la libertà di scelta delle famiglie in campo e­ducativo». Il presidente nazionale dell’Associazio­ne genitori delle scuole cattoliche Roberto Gonte­ro non usa giri di parole per esprimere i timori sul­l’idea di costringere anche le scuole paritarie a pagare l’Imu. «È chiaro che se le scuole dovranno pagare anche que­sta tassa – sottolinea con amarezza Gontero – saranno costrette ad aumentare le rette sco­lastiche e quindi saremo ancora noi genitori a doverci far carico della nuova tassa». Un’i­potesi che per molte famiglie «significherà do­ver a malincuore rinunciare alla scuola pari­taria per i propri figli». Il tutto «con buona pa­ce del diritto costituzionale che sancisce la li­bertà di scelta in campo educativo».Ma non è l’unico aspetto critico che il presidente Gon­tero vuole sottolineare. «La scelta del governo sull’Imu – dice – avrà come effetto anche quello di mettere in gi­nocchio il principio della sussidiarietà, gra­vando una parte del privato sociale che si fa carico di dare un servizio pubblico, come quello scolastico. Inoltre mi pare una scelta anti-economica visto che la chiusura delle scuole paritarie comporterà allo Stato un au­mento delle spese per accogliere tutti gli stu­denti delle paritarie all’interno degli istituti statali». Del resto da tempo l’Associazione ge­nitori scuole cattoliche ha dimostrato, cifre alla mano, quanto la presenza della scuola pa­ritaria è per lo Stato non una spesa, bensì un risparmio, quantificato dalla stessa Agesc in oltre sei miliardi e mezzo di euro. «L’Imu per molte scuole con un bilancio già in bilico sarà u­na spinta decisiva per la chiu­sura. Un vero e proprio colpo di grazia», per un patrimonio e una ricchezza dell’intero si­stema scolastico pubblico e nazionale. «Onestamente – aggiunge il presidente nazio­nale dell’Agesc – ci sentiamo messi nell’angolo da un prov­vedimento ribadisco anti e­conomico. Molte famiglie vivono la crisi eco­nomica e fino ad ora avevano comunque scel­to di sostenere l’impegno economico per far studiare i propri figli nella scuola paritaria, ma un eventuale aumento delle rette dovute al­l’imposizione dell’Imu, potrebbe costringer­li a una scelta differente». Il presidente nazio­nale dell’Agesc Gontero ha ben presente le situazioni che si vivono in molte realtà sco­lastiche. «Già ora tante fami­glie sono in difficoltà a paga­re la retta nei tempi previsti e chiedono dilazioni. Il tutto mentre le scuole continuano a pagare regolarmente gli sti­pendi ai docenti e a tutto il personale». L’invito al governo a «trovare il coraggio di fare una scelta di campo in favore di tutta la scuola pubblica, di cui la paritaria fa parte con piena cittadinanza», secondo i presidente Gontero è quanto mai pressante. «In tutta Eu­ropa si punta sulla scuola e la formazione co­me strumento per combattere l’attuale crisi e­conomica: occorre farlo con convinzione an­che in Italia, ma fino ad ora non si è visto nul­la di tutto questo» commenta il presidente dell’Agesc. Dunque «occorre un cambio di passo – auspica ancora Gontero –, facendo proprio come hanno già fatto altri Paesi». E l’introduzione dell’Imu «è andare nel senso opposto». Ma la preoccupazione dei genitori delle scuo­le cattoliche va anche all’intero mondo del non profit, che si vede coinvolto nell’applica­zione dell’Imu. «L’Agesc – spiega il presiden­te – fa parte del Forum delle associazioni fa­miliari, a cui aderiscono numerose realtà non profit, che si occupano di assistenza ad anziani e malati, o dei giovani. L’Imu mette a rischio anche questo settore, che sta dando un gran­de aiuto alle famiglie in difficoltà». Per i nu­clei familiari che vi ricorrono «sarebbe un ul­teriore aggravio di spese qualora queste realtà dovessero interrompere l’attività svolta». E lo scenario diventa ancora più cupo.
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