Mio figlio è un
bravissimo ragazzo, ci metto la mano sul fuoco. Ma se è un
terrorista lo ammazzo io". Lo dice Idajet Elezi, padre di Elvis,
arrestato con l'accusa di essere un reclutatore di jihadisti per
l'Is. Il giovane vive con lui e con la madre Liliana in un
piccolo appartamento nel centro di Ciré, nel Torinese.
"Noi siamo musulmani - dice la donna - ma io chiedo aiuto
alla Caritas perché mio marito è disoccupato da cinque mesi.
All'Italia non possiamo fare altro che dire grazie". i dice invece di non
parlare più "da anni" con suo fratello Alban, arrestato a Tirana
con l'accusa di essere tra gli organizzatori dei reclutamenti.
"Contro mio figlio - dice - le accuse sono assurde. Non lo
abbiamo mai visto fare nulla di strano, neanche smanettare
troppo al computer. Sono certo che lui non c'entri niente con
questa storia. E anche noi. Siamo una famiglia povera, ma
onesta".