Continua drammaticamente a salire il bilancio delle vittime dell'ondata di gelo che sta paralizzando l'Europa. Sono oltre 420 le persone rimaste uccise dalla fine di gennaio, in maggioranza senza tetto, mentre le previsioni del tempo annunciano nuove nevicate e temperature glaciali per tutta la settimana. Il bilancio più grave si registra in
Ucraina, con 135 morti, quattro la scorsa notte, e 2mila persone ricoverate in ospedale per ipotermia per essere rimasti all'aperto con temperature che raggiungono anche i meno 30 gradi centigradi. In
Polonia le vittime, dalla fine di gennaio, sono 61, con altre nove vittime da domenica scorsa, ha reso noto il ministero dell'Interno che ha invitato la popolazione di controllare i loro sistemi di riscaldamento, visto che alcune delle persone sono rimaste uccise dal monossido di impianti difettosi. Sono 63 le vittime anche a
Mosca, dove da mercoledì ogni notte le temperature sono scese sotto i meno 30 gradi. L'emergenza continua anche nei Balcani, dove in
Serbia sono 10 le persone morte nell'ondata di gelo, ed un centinaio di villaggi completamente isolati. Alto il bilancio delle vittime, 39, anche in
Romania, che dopo le nevicate ora deve affrontare piogge torrenziali e inondazioni che hanno finora provocato la morte di cinque persone. Nel weekend sono morte 12 persone in
Ungheria.