In tempo di crisi e con l’urgenza di recuperare la ripresa, accompagnandola, è necessario «abbandonare i luoghi comuni e non difendere le rendite di posizione per ricominciare a giocarci nel tempo in cui viviamo: poiché oggi il tempo è molto stimolante ed ha bisogno di risposte nuove». Lo afferma monsignor Adriano Vincenzi, che aggiunge: «Se volessimo vivere questo tempo con modalità del passato saremmo, inevitabilmente, fuori tempo». Don Adriano, come preferisce farsi chiamare, è il presidente della Fondazione Toniolo di Verona e coordinatore del Festival della Dottrina sociale della Chiesa, che ritorna a Verona, dal 20 al 23 novembre, per la quarta edizione, dedicata ad un tema intrigante: "Oltre i luoghi, dentro il tempo".
Per stasera, alle 20,30, è anche atteso un
messaggio di Papa Francesco di cui è stata anticipata una frase chiave: "I soldi da soli non creano sviluppo,
per creare sviluppo occorrono persone che hanno il coraggio di
prendere l'iniziativa".
Il Festival non è un evento, è molto di più. Segna emblematicamente l’attività della Fondazione Toniolo volta ad allargare il più possibile la conoscenza dei principi della Dottrina sociale della Chiesa. E non solo con iniziative, le più diverse, di formazione, ma anche con ben 90 gruppi di persone, distribuiti in tutta Italia, che si trovano a riflettere sui problemi del contesto in cui si trovano alla luce del magistero della Chiesa. Ecco perché l’appuntamento di Verona, che giovedì accoglierà, in apertura, un videomessaggio di papa Francesco, è sempre molto partecipato. E siccome l’attenzione di riguardo è rivolta ai giovani, quest’anno c’è una stretta collaborazione con Job&Orienta (24esima mostra convegno nazionale su orientamento, scuola, formazione e lavoro per incontrare i giovani).Due realtà che segnano l’esigenza imprescindibile del movimento di uscire da luoghi comuni, stereotipi, finte certezze, dal possesso e dalle false sicurezze date dalla conservazione e dalla difesa di se stessi, magari accettando la sfida dell’imprevedibile, della diversità, dell’altro che non è mai come noi vorremmo. «Ecco il Festival: accettare il movimento, il cambiamento, il nuovo, il non ancora esperimentato – fa sintesi don Adriano. E così, invece di fissare spazi, creiamo processi: la vita si arricchisce di novità e di curiosità e ci porta all’entusiasmante sfida di trovare il senso di ogni segmento della nostra esistenza».Ma il muoversi, soprattutto da parte dei ragazzi, in particolare quelli privi di punti di riferimento, non può creare dispersione, smarrimento? Il Festival rassicurerà di no, dimostrerà attraverso autorevoli riflessioni che essere in movimento, vivere il tempo, rappresenta l’unico modo di ritrovarsi nella pienezza della vita. E che per renderci nuovi, anche rispetto agli impegnativi compiti della ripresa, bisogna necessariamente coniugare storia e futuro. «Essere dentro il tempo significa vivere intensamente», perché spiega monsignor Vincenzi, «il tempo ci fa incontrare povertà, ricchezza, salute, malattia, peccato, grazia, odio, amore, sogni, delusioni, ingiustizie, gratuità, interessi». Ci fa incontrare il lavoro, ancorché nelle sue contraddizioni. Con un approccio nuovo, come quello che suggerisce don Adriano. «Come si fa a ricostruire il nostro presente e il nostro futuro? Stimando le aziende e chi lavora. Il lavoro è importante ma sapere perché e come si lavora lo è di più». Per dar modo di interrogarsi su questi temi – che intercettano banche, welfare, cooperazione, impresa, ambiente, scuola, oltre appunto al lavoro – il Festival riunirà a Verona personalità delle istituzioni, della società e del mondo ecclesiale, economico e finanziario, in particolare quegli imprenditori che credono in uno sviluppo rispettoso delle persone e dell’ambiente e perseguono il bene comune.La manifestazione si articolerà in convegni, seminari, presentazione di startup, presentazione di libri, spettacoli, mostre e tavole rotonde. La serata inaugurale giovedì alle ore 20,45 presso l’Auditorium della Gran Guardia di Verona, con la presentazione di Claudio Gentili, direttore dalla rivista La Scuola, il benvenuto del vescovo monsignor Giuseppe Zenti e del sindaco Flavio Tosi, il videomessaggio di papa Francesco, e una tavola rotonda alla quale parteciperanno il ministro Giuliano Poletti, monsignor Mario Toso, del pontificio Consiglio Giustizia e pace e Franco Anelli, rettore dell’Università Cattolica. La giornata di venerdì, che si aprirà con la Messa di mons. Michele Pennisi, vedrà la partecipazione, fra gli altri, di Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, monsignor Fabio Longoni, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro, Maurizio Gardini. Confcooperative, convegni sul lavoro, le sfide della modernità. il valore della persona, le banche.Sabato l’apertura è affidata a monsignor Antonino Raspanti, mentre la giornata vedrà protagonisti, fra gli altri, Paolo Bedoni di Cattolica Assicurazioni, Ivan Lo Bello di Confindustria, il ministro Gian Luca Galletti, Giancarlo Abete dell’Ucid. Il Festival si concluderà domenica con i contributi, fra gli altri, del ministro Stefania Giannini e di monsignor Vincenzi, coordinatore del Festival, e con la Messa, alle 12 , in cattedrale, di monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei.