“Una forzatura ideologica” per trattare realtà diverse come fossero uguali: così il segretario generale della Cei Nunzio Galantino ha definito il Ddl Cirinnà sulle unioni civili, che di fatto le equipara al matrimonio aprendo la strada alle adozioni da parte di persone dello stesso sesso, anche se formalmente limitate ai figli biologici del partner. Il Ddl dalla Commissione giustizia del Senato passerà presto in aula.
Sulla questione Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari, ha rilasciato un'intervista alla Radio Vaticana, sottolineando che "Il tema dei diritti delle persone omosessuali è un tema serio, è un tema che va affrontato bene. Noi assolutamente siamo pronti a sottoscrivere e a sostenere qualunque progetto che difenda i diritti delle persone in queste unioni affettive. Ma da lì a trasformarle in un matrimonio, con responsabilità genitoriali ed assimilarle pienamente all’articolo 29 della Costituzione, questo è impensabile!"
Belletti ha anche ricordato che "La stessa Corte Costituzionale ha detto che è una posizione troppo squilibrata. Quindi sì ai diritti delle persone in queste relazioni affettive; no assolutamente ad una simulazione del matrimonio". E poi ha aggiunto: "Tra l’altro la proposta Cirinnà è proprio ambigua, intenzionalmente ambigua: non chiama 'matrimonio' quello che poi lo diventerà. Le regole che pone il Ddl Cirinnà di fatto già costituiscono un matrimonio tra persone omosessuali. Ma il matrimonio è un’altra cosa: l’istituzione di cui ha bisogno un Paese, il sistema di protezione dell’infanzia esige altre caratteristiche".
Insomma per il presidente del Forum bisognerebbe riaprire un dibattito serenamente. E "per fortuna il tempo c’è, perché questo passaggio del Disegno di Legge Cirinnà è solo il primo di una lunga serie di dibattiti parlamentari".
Belletti guarda quindi avanti al dibattito che verrà: "Già nel dibattito parlamentare ci sono alcune proposte di legge che corrispondono a questi criteri, a queste logiche di rispetto della Costituzione. Noi stiamo dialogando con i parlamentari di tutti i partiti, siamo andati in audizione: peccato che la senatrice Cirinnà, quando abbiamo iniziato la nostra audizione, sia palesemente e ostentatamente uscita dall’aula ... A conferma, quindi, di un atteggiamento di totale chiusura all’ascolto con posizioni diverse".
C'è poi il problema dell’adozione interna o “Stepchild adoption” (adozione del figliastro, in inglese). Di fatto se un bambino è figlio di uno dei due partner di questa unione, l’altro partner può diventarne padre o madre a pieno titolo, con un processo di adozione di fatto. "Noi - spiega Belletti - su questo tema, chiediamo che venga costruito un meccanismo che sia più simile all’affidamento o al tutore. Perché altrimenti su questo poi si innesta il fatto che con provvedimenti dei tribunali, con sentenza delle varie corti, si riconosce che la genitorialità può essere tranquillamente affidata a persone delle stesso sesso. Noi crediamo, invece, che, come l’articolo 29 della Costituzione e come l’impianto normativo, per educare un bambino servano un maschile e un femminile. La diversità sessuale è decisiva nel garantire al bambino la migliore protezione".
"Questa - conclude il presidente del Forum - è’ anche la logica della legge sull’adozione internazionale: l’adozione internazionale chiede una coppia sposata, una coppia eterosessuale, per dare la migliore condizione possibile a bambini che sono già in difficoltà. Quindi il tema dei figli va custodito, va garantita la continuità delle relazioni educative ed affettive, ma non si può usare questo per introdurre diritti degli adulti sui bambini. Ecco, questo ci preoccupa molto nella logica del Ddl Cirinnà: è come se fosse attento esclusivamente ai diritti assoluti degli adulti. Invece sulla questione bambini, il diritto superiore del minore prevale!"