venerdì 17 maggio 2024
Nuovo progetto e nuova denominazione, che sostituisce quella di "Associazione". Alla presidenza resta il giurista Alberto Gambino, con un comitato scientifico ricco di figure di alto profilo
Dal notaio per la costituzione del Centro Studi Scienza & Vita: Alberto Gambino, Maurizio Calipari, Beatrice Rosati, Dario Sacchini

Dal notaio per la costituzione del Centro Studi Scienza & Vita: Alberto Gambino, Maurizio Calipari, Beatrice Rosati, Dario Sacchini - Scienzaevita.org

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Scienza & Vita non è più “Associazione” e diventa “Centro studi”. Quasi vent’anni dopo l’inizio delle attività, alla vigilia del referendum sulla legge 40 del giugno 2005, non si tratta solo di «una nuova denominazione», si legge in una nota, ma piuttosto di «un nuovo progetto – promosso e supportato dalla Conferenza episcopale italiana – che, nella piena continuità di valori, finalità e obiettivi con la sua storia pregressa, vuole rispondere alla rinnovata ed attualissima esigenza di sviluppare un “luogo” di pensiero bioetico approfondito, che mantenga due criteri irrinunciabili: uno sguardo fiducioso e grato nei confronti della scienza “autentica” (connotata da rigore metodologico e onestà intellettuale) e del suo incessante evolversi; la costante preoccupazione che il cammino della scienza sia sempre orientato – in principio e di fatto - al servizio della persona umana, soprattutto se fragile e sofferente, e della sua inalienabile dignità». La riflessione del nuovo Centro studi, costituito ieri presso un notaio di Roma, «si avvarrà di una prospettiva pluridisciplinare e dell’apporto di valenti esperti» per poi avere «diffusione in varie iniziative formative e di dialogo aperto con la società e le istituzioni».

Alla presidenza del Centro studi Scienza & Vita è confermato Alberto Gambino, mentre il consiglio scientifico è costituito da Carlo Bellieni, neonatologo, Maurizio Calipari (che sarà anche segretario generale), bioeticista, Lorenzo Cantoni, esperto di comunicazione, Irma Capolupo, oncologa, Giovanna Costanzo, filosofa, Domenico Coviello, genetista, Eugenio Di Brino, economista, Luciano Eusebi, giurista, Maurizio Faggioni, medico, teologo moralista e bioeticista, Emanuela Garavelli, infermiera, Giampaolo Ghilardi, filosofo, Maria Teresa Iannone, bioeticista, Matilde Leonardi, neurologa, Massimo Losito, bioeticista, Chiara Mantovani, medico e bioeticista, Claudia Navarini, filosofa e bioeticista, Marcello Ricciuti, palliativista, Beatrice Rosati, esperta di comunicazione, Dario Sacchini, medico e bioeticista, e Giacomo Samek Lodovici, filosofo.
«In questo momento storico – spiega Gambino intervistato da Giovanna Pasqualin Traversa per l’agenzia Sir – c’è bisogno soprattutto di pensiero, di una capacità di approfondimento scientifico e valoriale sui temi bioetici oggetto dell’impegno di Scienza & Vita, non più per confrontarsi a livello pubblico, quasi in uno scontro con altre idee, ma piuttosto per approfondirli in maniera qualificata al fine di offrire alla cittadinanza – in comunione con la Conferenza episcopale, e questo è l’elemento di novità – temi con forte valenza antropologica, ma sempre meno conosciuti dall’opinione pubblica e che stanno drammaticamente diventando scelte sociali».
I programmi del neonato Centro studi, aggiunge il presidente, saranno ispirati dall’intento di «potenziare molto più la formazione ed esprimere pareri sulle tematiche sensibili della bioetica che attraversano la nostra quotidianità. Per questo, attraverso le figure designate dalla Cei, abbiamo arricchito il Comitato scientifico inserendovi scienziati legati alla realtà concreta della fragilità, della disabilità, della sofferenza, della vita nascente: neonatologi, palliativisti, oncologi, infermieri, persone vicine al letto del paziente». Il Centro studi Scienza & Vita è «un rilancio e per certi versi una maturazione. Aumenta la responsabilità di chi lo guiderà e rafforza il legame tra il laicato e i nostri pastori, che diventa più strutturato», ponendosi come «una ricchezza per il laicato e per la Chiesa».


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