«Disabilità intellettiva e autismo: dall’alienazione alla cura personalizzata» è il titolo di due giornate internazionali di studio che si sono svolte il 6 e 7 giugno a Limbiate e a Milano, in collaborazione tra all’Associazione europea per la Salute mentale nella Disabilità intellettiva e il Dipartimento di Salute mentale e Dipendenze di Asst Brianza. Prediedute da Massimo Clerici, ordinario di Psichiatria all’Università di Milano-Bicocca, e da Paula Sterkenbug, della Vrije Universiteit di Amsterdam, le giornate sono state saranno coordinate da Jacopo Santambrogio e Sergio Terravazzi.
La disabilità intellettiva è un disturbo con esordio nel periodo dello sviluppo, che comprende deficit del funzionamento intellettivo e adattivo (ambito sociale, concettuale e pratico). L’autismo è un disturbo del neurosviluppo che principalmente coinvolge il linguaggio e la comunicazione, l’interazione sociale, con pattern ripetitivi o ristretti di comportamenti, interessi, attività. Entrambi non sono spesso di semplice diagnosi e comportano soprattutto la necessità che gli operatori sanitari che li assistono siano in grado di individuare i bisogni specifici delle persone in carico per trovare risposte altrettanto specifiche in relazione alle diverse competenze professionali.
L’Associazione europea per la Salute mentale, come da statuto, «fornisce una base di lavoro per accademici, professionisti della salute e policy makers; suo scopo è facilitare la cooperazione internazionale e lo scambio di conoscenza ed esperienze nel campo della salute mentale in persone con disabilità intellettiva. Una speciale enfasi è posta sul coordinamento e promozione di attività scientifiche e sul miglioramento degli standard di cura e supporto in Europa». Da qui l’idea di realizzare due giornate di scambio di conoscenze e competenze in un luogo storico come l’ex-manicomio di Mombello, dove ora hanno sede due strutture residenziali per persone con disabilità intellettiva di livello medio-grave e autismo, e presso la sede dell’Università degli Studi di Milano Bicocca.
La giornata del 6 giugno ha visto psichiatri e operatori europei insieme a un numero di partecipanti al corso visitare le due strutture residenziali di Mombello: il direttore Sergio Terrevazzi ha illustrato le modalità organizzative di ambito sanitario, le principali caratteristiche delle persone ricoverate e i percorsi di cura e di assistenza. Poi un momento di confronto politico e scientifico tra i membri del consiglio dell’Associazione internazionale, i referenti istituzionali e politici e gli operatori sanitari delle strutture residenziali. Il 7 giugno, presso l’Aula Martini dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, ha visto la presenza di relatori internazionali e dell’Asst Brianza, con una mattinata di impostazione più teorica, dall’introduzione storica al concetto di follia e stigma, dalla visione di salute mentale nella disabilità intellettiva e di cura personalizzata ai comportamenti problema, dall’attaccamento allo stress durante la pandemia. Il pomeriggio ha visto relazioni specifiche sui temi della spiritualità nella cura e nella diagnosi, sullo sviluppo emotivo nelle persone con disabilità intellettiva e autismo e nel resoconto del lavoro svolto in Asst Brianza per queste persone.