
Parlare di malattie rare, raccontare la storia di chi convive con le sue fragilità, paure e speranze non è mai semplice e in un mondo che corre veloce, come l’informazione che lo racconta, diventa ancora più complicato dare voce agli “invisibili”.
Il Premio Alessandra Bisceglia per la Comunicazione sociale vuole dare un riconoscimento a tutti quei giornalisti che invece, con tenacia e coraggio, queste storie di vita complicate, fuori dal comune, le racconta. C’è tempo fino al 30 aprile per presentare la propria candidatura alla nona edizione in memoria della giornalista lucana Alessandra Bisceglia, scomparsa prematuramente nel 2008 in seguito a una grave e rarissima malformazione vascolare da cui era affetta sin dalla nascita. L’iniziativa è organizzato dalla Fondazione Viva Ale Ets, costituita in suo onore, e dalla Lumsa, l’Università che aveva frequentato e dove aveva mosso i primi passi da professionista.
Il concorso è suddiviso in due sezioni: una dedicata ai giornalisti under 35, professionisti o pubblicisti, iscritti all’albo, e l’altra agli studenti delle Scuole riconosciute dall’Ordine dei giornalisti che si affacciano alla professione. Possono partecipare – recita il bando – «i servizi in lingua italiana pubblicati su quotidiani, agenzie di stampa, settimanali, periodici, testate e siti online e servizi e rubriche radiotelevisivi, podcast e multimediali sul web, foto e graphic novel di carattere giornalistico, pubblicati, trasmessi o diffusi nel periodo compreso tra il 1° marzo 2024 e il 1° marzo 2025 che abbiano attinenza con l’informazione sociale relativa alle malattie rare con particolare attenzione all’evidenza scientifica e all’equità della cura e alle buone pratiche di integrazione per le persone diversamente abili, testimoniate da episodi che esprimono etica solidale e senso civico».
Le opere in concorso dovranno essere inviate all’indirizzo di posta elettronica: premioalessandrabisceglia@fondazionevivaale.org . I vincitori di ciascuna sezione riceveranno un premio di 1.500 euro. Il 25 settembre a Roma, nell’Aula Magna dell’Università Lumsa, l’evento conclusivo di premiazione e un convegno con crediti formativi per i giornalisti.
«Il Premio – concludono gli organizzatori – vuole dare seguito a quell’esempio di tenacia e profonda motivazione che Alessandra ha testimoniato nella vita, nello studio e nella professione giornalistica. La sua storia insegna a non arrendersi mai di fronte alle difficoltà. Con impegno, determinazione si possono ottenere grandi risultati. Non importa da dove si parte e come lo si fa, l’importante è dove si arriva alla fine del viaggio».