“Atlantide” fa la storia con il barometro...
mercoledì 10 agosto 2016
Che c'azzecca l'Impero romano con la Guerra dei Trent'anni o il Rinascimento? Cos'hanno in comune questi periodi storici? La risposta starebbe nel meteo: si dice siano stati ugualmente influenzati da condizioni climatiche estreme. Alcuni studiosi sostengono che dando uno sguardo alla storia umana alla luce del clima della Terra, si è in grado di esporre i parallelismi nascosti, di trarre conclusioni sorprendenti e spiegare enigmi storici bizzarri. È in questo senso che Atlantide – Storie di uomini e di mondi, il programma condotto da Greta Mauro in onda il lunedì su La 7, ha deciso di dedicare la puntata dell'altro ieri a “Come il clima ha fatto la storia”. Dopo varie collocazioni all'interno del palinsesto, con l'arrivo dell'estate, Atlantide ha ottenuto cinque prime serate per raccontare, attraverso alcuni documentari, gli eventi principali che hanno segnato la storia di tutti i tempi. La prima puntata, il primo agosto, è stata dedicata all'11 settembre 2001 – Il giorno che cambiò la storia, con l'attentato alle Torri Gemelle nel cuore di New York in cui persero la vita quasi tremila persone. Mentre nella terza, il prossimo 15 agosto, si parlerà del Titanic. La Mauro, che si occupava della social room nel talk show Virus – Il contagio delle idee condotto da Nicola Porro su Rai 2, mostrerà come sono deceduti gli oltre mille e cinquecento passeggeri della nave e come si sono salvati gli altri. Tornando alla puntata sul clima, c'è da registrare molta ideologia ambientalista, oltre a ricostruzioni cinematografiche approssimative e scarso ritmo. Come altre volte la conduttrice o il conduttore fanno solo da trait d'union. Nel bene e nel male sono i documentari a farla da padrone, ma questi proposti da Atlantide non sono accattivanti, non prendono il telespettatore, non sono coinvolgenti come altri. Troppi gli interventi parlati. E poi, se può avere un senso dire che l'uomo di Neandertal non è sopravvissuto all'era glaciale aprendo così la via all'homo sapiens (più capace di combattere il freddo), sembra tirata per i capelli la teoria che l'Impero romano si sia sviluppato grazie al clima favorevole determinato da «radiose giornate di sereno e piogge regolari». In realtà, eserciti con tecniche di guerra così sofisticate, come quello dei Romani, l'avrebbero avuta vinta anche con il maltempo.
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