Quindici anni non sono pochi. Eppure, nella memoria di molti di noi sono tremendamente vive le immagini di quel pomeriggio dell'11 settembre 2001. Dall'altra parte dell'Oceano, a New York, era mattina quando i due aerei, uno a poca distanza dall'altro, hanno affondato il loro carico di morte dentro le Torri Gemelle, nel cuore di Manhattan. Da quel momento le vite di molti sono cambiate. Il mondo intero è cambiato. C'è chi ha pianto e continua a piangere i quasi tremila morti di un attentato diabolico nella sua “perfezione”, ma c'è anche chi, da sopravvissuto o testimone involontario dell'immane tragedia, continua a vivere nell'incubo del ricordo. A loro soprattutto ha dato voce, domenica scorsa, la programmazione speciale di History, che dal primo pomeriggio fin quasi a mezzanotte ha raccontato aspetti noti e meno noti di quella terribile giornata proponendo in apertura una nuova versione con immagini inedite dello speciale I 102 minuti che sconvolsero il mondo (vincitore dell'Emmy Award 2009 come miglior documentario), che ricostruisce minuto per minuto l'attacco a New York, raccogliendo contributi video, rigorosamente amatoriali, dei testimoni oculari. A seguire 11 settembre-15 anni dopo, che ripercorre quella giornata dando la parola a uomini politici, giornalisti e militari tra cui l'ex presidente George W. Bush. Interessante poi 11 settembre: gli italiani nelle torri con le testimonianze di quattro connazionali sopravvissuti che ancora vivono incubi e sensi di colpa. Infine, un'altra prima visione con Ground Zero-La bandiera scomparsa, che indaga sulla sparizione improvvisa del vessillo a stelle e strisce issato dai pompieri sulle macerie delle Twin Tower che diventò l'immagine simbolo dell'orgoglio americano. Ma questo, al di là della curiosità per la vicenda, è stato lo spezzone meno interessante della propedeutica maratona di Histority. Ben più coinvolgenti e drammatici i racconti delle due studentesse che quindici fa abitavano di fronte alle Torri e che ripresero tutto e furono riprese nelle loro esclamazioni di autentico terrore. Per non parlare dei drammatici racconti di chi ha aperto una finestra e si è vista sfilare davanti una delle tante persone volate nel vuoto, oppure i colloqui tra le persone intrappolate ai piani alti e i centralinisti dei pompieri e della polizia. Nell'insieme un salutare pugno nello stomaco per non dimenticare.
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