È un dato di fatto che gli incentivi attuali non bastino a far decollare il mercato delle auto elettriche. E che alla fine favoriscano
solo chi le costruisce, cioè soprattutto i marchi cinesi. Seguendo l’esempio francese, l’Italia quindi
sta valutando nuovi bonus che non considerino solo le emissioni di anidride carbonica allo scarico ma anche quelle registrate durante la produzione dei materiali, per l’assemblaggio, il trasporto, nonché percostruire
il tipo di batteria utilizzato dai veicoli. Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, questo sarebbe un modo per proteggere l’industria italiana dalle importazioni cinesi. C’è solo un piccolo particolare che non può essere ignorato per arrivare al traguardo: capire chi e come riuscirà a misurare la CO2 emessa per la realizzazione di veicoli e batterie nella trasparentissima Repubblica Popolare. Impresa questa al limite dell’impossibile.
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