Anche l'ecumenismo si serve del digitale: sul portale della diocesi ambrosiana ( bit.ly/2OX7sN2 ) il Vangelo di oggi viene presentato e commentato da Massimo Aprile, co-pastore della Chiesa evangelica battista di Milano. Continuerà a farlo per tutta la settimana; per quella successiva, fino al 21 dicembre, sarà la volta di un'altra pastora della Chiesa battista milanese, Anna Maffei, già presidente dell'Unione cristiana evangelica battista in Italia e partner di Aprile non solo nella predicazione, essendo i due marito e moglie. Lo annuncia con entusiasmo, fedele ai molti geni ecumenici presenti nel suo dna, l'agenzia Adista ( bit.ly/2rntIXu ). L'alternarsi di vari autori, scelti dall'ambiente ecclesiale e non da quello digitale, è ciò che caratterizza questi video di 5 minuti: prima dei due pastori battisti è toccato ai preti della Comunità pastorale Madonna dell'Aiuto di Gorgonzola, dopo di loro entrerà in scena don Matteo Dal Santo, del Servizio diocesano per la catechesi. Ora la staffetta si allarga alle voci di altre Chiese cristiane. Il brano di Vangelo commentato oggi narra l'ingresso messianico in Gerusalemme (Mt 21,1-9) e non l'Annunciazione (Lc 1,26-38) che la maggior parte di noi sentirà leggere. Ma in questo non c'entra la Riforma, bensì il Rito ambrosiano: come ha ben spiegato qui su "Avvenire" Giacomo Gambassi ( bit.ly/2OYz1Wp ), l'indulto che dà la precedenza alla solennità dell'Immacolata Concezione sulla domenica di Avvento non è applicabile nel Rito ambrosiano. Difficile distinguere il video del pastore battista da quello di un presbìtero cattolico, a meno che non si vogliano sottolineare come identitarie la cravatta al posto del clergyman, la breve citazione di Martin Luther King (che era battista ma la cui testimonianza appartiene a tutti gli uomini di fede e di pace), o le panoramiche dell'interno della chiesa battista di Milano Pinamonte. La domanda che conclude il commento di Aprile – «Ma noi sappiamo veramente chi è Gesù?» – interpella indistintamente tutti i cristiani.
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