sabato 25 febbraio 2012
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio; anche di notte il mio cuore mi istruisce (Sal 16,5-7).Aver paura della morte fa parte della vita, è umano. Non sai dove, non sai quando, non sai come avverrà, ma forse esagerare è fuori luogo. È sempre difficile ricordare a se stessi il tempo che finisce, può mettere a disagio e tuttavia è dovere del giusto avere sempre i bagagli pronti, già fatti. Forse non conviene ironizzare sul vecchio adagio: «Ricordati che devi morire!». Chi lo dice che il detto sia contro la vita? Se la natura insegna che polvere siamo e polvere diventeremo, forse è necessario che anche nella notte il cuore venga istruito dalla verità che mai muore. Forse è giusto dare spazio al tenero consiglio del Padre di ogni tenerezza che vuole che nessuno perda se stesso. In ogni caso vale la pena avere pronte valigie cariche di buone cose e, anche se ognuno augura a se stesso lunga vita, è bene fare bene ogni cosa finché il tempo ci è concesso. È bene perdonare e chiedere perdono, è bene dare pane all'affamato e vestire chi è nudo, restituire ciò che impropriamente è stato tolto a chi ne aveva diritto. Aver paura della morte fa parte della vita, vivere da morti è contro la vita, meglio morendo vivere, che morire alla vita ogni giorno.
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