Ormai è ufficiale: la vendemmia 2012 sarà fra le più scarse degli ultimi decenni e sotto la fatidica soglia dei 40 milioni di ettolitri. Lo hanno previsto Ismea e Unione italiana vini (Uiv) che, tuttavia, hanno subito precisato: il crollo dei raccolti non è dovuto a cause "strutturali", ma al "potere" del clima. In altre parole, dietro al crollo dei raccolti - e quindi delle bottiglie - non ci sono le scelte dei vitivinicoltori collegate ai premi per l'estirpazione dei vigneti, oppure ad altre misure della Politica agricola comune; ci sono solo siccità e caldo. Si tratta di una sorta di rivincita della natura che lascerà il segno anche nei mercati. A conti fatti, stando ad Ismea e Uiv, dunque, le riduzioni sono accentuate nel Nordest (in particolare, con il Friuli che arriva a -21% e il Veneto a -12%), ma anche per il Nordovest, nelle principali regioni produttrici - Piemonte e Lombardia - si stima una significativa riduzione, rispettivamente del -8 e -15%. Situazioni alterne nel Centro dove a forti tracolli come in Umbria (-20%), si affiancano produzioni in linea con quelle dello scorso anno. Al Sud, poi, al deciso ridimensionamento della Puglia (-15%), si affianca la ripresa produttiva della Campania e soprattutto della Sicilia.Scarsa quantità anche questa volta dovrebbe fare rima con ottima qualità. È la premessa per una campagna commerciale ad alti livelli anche se, fanno notare Ismea e Uiv, «bisognerà a questo punto vedere come reagirà il mercato, visto che la vendemmia non si presenta scarsa solo in Italia. Dopo la flessione produttiva registrata durante la primavera nell'Emisfero Sud, infatti, anche le cantine del Vecchio Continente potrebbero essere tutt'altro che piene».Intanto il mercato continua a cambiare struttura. Secondo l'agenzia Winenews.it la grande distribuzione è sempre più importante, per non dire determinante, per il successo del vino. Tanto in Italia, dove ormai vende il 70% di tutto quello consumato, che nel mondo. E anche Internet investe sempre di più. Le ultime novità in questo senso, però, arrivano da Francia e Stati Uniti. Oltralpe è stato lanciato un sito che raccoglie tutte le offerte presenti nei supermercati della città o dell'area geografica indicate, con la possibilità di effettuare la ricerca anche per tipologia di vino, o per provenienza. Negli Usa, invece, è stata lanciata una piattaforma per produttori, importatori e commercianti del vino, che, nello stesso tempo, funziona da strumento di marketing e da ricerca di mercato.Certo, occorre chiedersi ragionevolmente se questi nuovi strumenti prenderanno davvero gran parte dello spazio commerciale vinicolo. Le premesse, viene fatto notare dagli osservatori del comparto, ci sono tutte, visto che, secondo un sondaggio Nielsen, l'89% dei possessori di smartphone li usa anche mentre fa la spesa alimentare, e che il 48% ammette di orientare i propri acquisti anche informazioni reperite via cellulare.
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: