Vigneti e oliveti: inizia con i nuovi voucher la raccolta del 2018
martedì 28 agosto 2018
«L'andamento climatico dei prossimi giorni sarà decisivo per la qualità della vendemmia 2018». Questa la previsione di Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, l'associazione degli enologi ed enotecnici italiani. Ed ottimi segnali su quantità e qualità delle uve giungono in particolare dalle Regioni del Nord Est.
Quest'anno la buona raccolta nei filari inciampa però nei nuovi voucher, i buoni prepagati che i viticoltori possono utilizzare per compensare i lavoratori occasionali, come giovani studenti (fino a 25 anni), pensionati e cassintegrati, nelle varie fasi della raccolta e della lavorazione delle uve. La recente legge n. 96 del 9 agosto ha infatti innovato la materia delle prestazioni occasionali, in particolare per le imprese operanti nell'agricoltura. Novità tutto sommato modeste, ma che rappresentano un aggravio burocratico in un settore, quello agricolo, che ha sempre utilizzato i voucher lontano dagli abusi registrati in altri comparti.
Le attuali modifiche della legge riguardano, in particolare, le aziende (dichiarazioni relative alle proprie attività), i lavoratori occasionali (devono attestare che nel 2017 non sono stati iscritti negli elenchi degli agricoli dipendenti), i compensi dovuti (a scelta degli interessati, il voucher può essere pagato anche presso un qualsiasi ufficio postale).
L'Inps sta provvedendo, in tempi stretti, ad adeguare la piattaforma informatica per le prestazioni occasionali con le modifiche apportate dalla nuova legge. Già dalla scorsa settimana le aziende agricole possono indicare, nella dichiarazione che preannuncia l'avvio del lavoro occasionale, la data di inizio e il monte orario complessivo con riferimento ad un arco di tempo non superiore a dieci giorni (in precedenza il riferimento era per singole giornate). Per ora non possono utilizzare la procedura telematica gli intermediari del settore (consulenti, commercialisti, organizzazioni di categoria ecc.).
Oliveti. L'utilizzo dei buoni lavoro non è escluso per altre attività agricole di tipo stagionale, come per la prossima raccolta delle olive. Caso controverso è invece la successiva lavorazione nei frantoi oleari; la stessa magistratura non è univoca se ritenerla come attività agricola oppure commerciale. La distinzione ha effetti sull'inquadra-mento Inps e quindi ora anche sull'utilizzo dei lavoratori occasionali. La logica vorrebbe che l'attività di tipo commerciale si verifichi solo quando il frantoio lavori esclusivamente olive per conto terzi, restando le lavorazioni padronali e quelle promiscue tutte da assorbire nella vasta denominazione di "attività agricola".

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI