È musica da ascoltare, certamente, ma anche tutta da “vedere” quella che il direttore Andrea Marcon ha raccolto nel suo ultimo disco per ricostruire un ipotetico Vespro di Natale a firma di Claudio Monteverdi, così come lo si sarebbe potuto ascoltare a Venezia negli ultimi anni della lunga permanenza del compositore cremonese come Maestro di Cappella presso la Basilica di San Marco (carica che ricoprì dal 1613 fino alla sua morte, avvenuta il 29 novembre 1643). A brillare qui sono lo sfarzo sonoro e lo splendore delle musiche che venivano eseguite durante i servizi liturgici associati alle celebrazioni natalizie, in occasione delle quali ai componenti stabili della Cappella del Doge si aggiungevano strumentisti e cantanti di fama che venivano appositamente arruolati per queste sontuose cerimonie, a cui partecipavano i più importanti dignitari della Serenissima e un folto pubblico di aristocratici e visitatori provenienti da tutta Europa. Alla guida delle compagini della Cetra Barockorchester e Vocalensemble di Basilea, Marcon si trova perfettamente a suo agio in questa sfolgorante silloge monteverdiana, le cui solide fondamenta poggiano sulla raccolta della Selva morale e spirituale (1641), da cui sono tratti i cinque salmi portanti: Dixit Dominus, Confitebor tibi, Beatus vir, Laudate pueri e Laudate Dominum. In apertura risuonano le maestose fanfare e il coro del Domine ad adiuvandum, tratto dal Vespro della Beata Vergine (1610), dove l’autore aveva peraltro già reimpiegato la Toccata iniziale dell’Orfeo; in mezzo scorrono fluenti altri inni e mottetti (firmati anche da Alessandro Grandi e Giovanni Valentini), inframezzati dalle intonazioni organistiche di Giovanni Gabrieli, ma il Vespro di Natale si chiude idealmente con il monumentale Magnificat I, con cui Monteverdi celebra l’avvento del Redentore, in tutta la sua maestà e potenza; l’irruzione nel mondo della Luce salvifica che squarcia per sempre il buio della notte con la sua promessa di isericordia e giustizia eterna.
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Monteverdi
Vespro di Natale
Andrea Marcon
Deutsche Grammophon (2 cd, 23 euro)
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