Nel monastero benedettino Mater Ecclesiae dell'isola di San Giulio, scoglio selvaggio sul lago d'Orta, c'è un laboratorio dove si restaurano antichi tessuti pregiati. Nel tempo scandito dalla regola dell'“ora et labora”, mani sapienti sono all'opera per ridare nuova vita a indumenti sacri e profani, manufatti ecclesiastici, stendardi. Le lavorazioni sono commissionate da musei, amministrazioni comunali e privati cittadini. L'anno scorso le suore hanno confezionato una parte del manto realizzato per l'Incoronazione della Madonna di Oropa, una cerimonia che avviene ogni cento anni a partire dal 1520 e che a causa della pandemia era slittata al 2021. Il manto è un enorme patchwork costruito cucendo assieme migliaia di pezzi di tessuto spediti al santuario da persone che volevano rendere omaggio alla Vergine con qualcosa che testimoniasse un momento speciale della loro vita. Quando incontrai suor Lucia, la responsabile del laboratorio, mi disse: «Restaurare non è solo dare nuova vita a un tessuto, è un'avventura che ci fa penetrare nel mistero presente in ogni cosa. Si entra in un silenzioso rapporto tra passato e presente. Mentre lavoriamo, i tessuti raccontano la loro storia attraverso frammenti di fili, rammendi, cuciture». Ci vogliono un cuore e occhi speciali per vedere “oltre”.
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