Ci sono i giorni "sì" e giorni "no", molti meno, per mia fortuna. Nei primi non dico che mi sento bene, diciamo che la giornata passa senza troppi cattivi pensieri; non che siano giornate traboccanti d'ottimismo, ma scorrono via. Nei giorni "no" quei brutti pensieri finiscono invece per prendere il sopravvento, e allora è molto dura. Non vi sto ad angustiare con l'elenco di quanto in queste giornate – interminabili – mi passa per la testa, potete immaginarlo da soli. Il problema vero è che ho molto tempo per pensare, persino troppo. E sì, potete togliere quel persino. D'altra parte, inchiodato al letto come sono a causa della Sla, non credo potrebbe essere diversamente.
Ma per fortuna i giorni "sì" sono molti più degli altri, e spesso mi trovo a fare bilanci della mia vita. Una cosa, credo positiva, che ho realizzato in questi quasi 5 anni di malattia è che non mai avuto invidia per nessuno. Mai, davvero. Neppure quelle piccole invidie adolescenziali, né quelle adulte, rancorose, perché qualcuno è stato più fortunato di me, ha fatto i soldi, ha avuto successo. Non ho mai detto né pensato "quanto mi piacerebbe essere al posto suo", di tizio o caio, né ho mai provato gelosia perché uno è riuscito in qualcosa per me inarrivabile. Non serbo rancore verso quegli amici – pochissimi, per fortuna – che si sono dileguati all'arrivo della malattia, o che mi hanno fatto del male. Mi addolora pensare a loro, ma non provo rancore.
Non sono un tipo arrendevole, tutt'altro. E neppure uno che si rassegna facilmente, o che non lotta. Non mi sono mai sentito il rivale di qualcuno, l'anticamera della gelosia, né mi sono "ingarellato" (espressione tipicamente romana, che vuol dire mettersi in competizione) con nessuno, e chi l'ha fatto con me ne è sempre uscito con le ossa rotte. Anche oggi, che sto come sto (e qualche giustificazione ce l'avrei), non mi sono mai ritrovato a pensare "beato te che puoi camminare, muoverti, parlare, respirare, mangiare". Non so se questa assenza di invidia sia un merito, o una virtù: forse si tratta solo di una questione di carattere. Sono fatto così, e questo è quanto. Ma non mi cambierei con nessun altro. Mi sto bene così.
(62-Avvenire.it/rubriche/Slalom)
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