Di don Ambrogio Mazzai, 31enne prete veronese, collaboratore presso la parrocchia di Porto San Pancrazio, avevo letto su “Avvenire” cartaceo del 7 settembre scorso, nella pagina speciale di “Noi – Associazione oratori e circoli”. Ma quella bella intervista di Marco Leardi toccava solo di striscio la dimensione “digitale” del suo ministero, pur evidenziandone i risultati di tutto rispetto. Su tali risultati invece hanno puntato l’attenzione, in ottobre, il TgR del Veneto ( bit.ly/3DJXWpZ ), i quotidiani “La Stampa” e “L’Arena” e il settimanale “Confidenze”, quest’ultimo ripreso da “FanPage” e da “Aleteia” ( bit.ly/3NjW5eT ). Defilato su Facebook, è TikTok il social sul quale don Mazzai è più seguito ( bit.ly/3SOExIE ) . Qui i 100mila follower del novembre 2021 sono diventati oggi 351mila, mentre i video macinano regolarmente decine di migliaia di visualizzazioni (qualcuno oltre il milione), con reazioni in proporzione. In parte li ritroviamo tra i reel sul profilo Instagram ( bit.ly/3WeyuAd ), dove i follower sono 38mila. A partire dal gennaio 2021, la crescita delle loro visualizzazioni è costante, con alcune punte da centinaia di migliaia: come uno dei molti sulla bestemmia (tema ricorrente) e come quello su chi arriva tardi a messa. La mia impressione, corroborata anche dal tenore dei commenti, è che le visualizzazioni premino gli argomenti scelti, ma ancor più il linguaggio con il quale vengono trattati. Per la maggior parte sono costruiti come risposte a domande pervenute su video precedenti. Assolutamente ortodosse quanto ai contenuti, esse sono espresse in forma lapidaria, o solo sovrascritte, o tramite un semplice cambio di espressione; oppure contengono pochissime parole. Qualche esempio dai video più popolari: in uno il sacerdote è alla guida di una costosa auto sportiva, perché «tutte le volte che non bestemmio io guadagno un euro»; in altri beve una bottiglia d’acqua, alla stregua di Jovanotti; in un altro ancora risponde con la scritta «No» alla domanda se può sposare una suora, e poi aggiunge una battuta sui matrimoni che invece può celebrare. Don Mazzai è consapevole dei limiti di questo linguaggio: «Essere esaustivi in una manciata di secondi», ha detto a “L’Arena”, «è impossibile e non credo pagherebbe. Ma serve per innescare un pensiero, provocare una reazione».
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