L'etichetta sotto la quale ha scelto di caratterizzare la sua presenza in Rete è "Messaggi ai giovani di spirito". Si chiama Cristiana Scandura ed è una clarissa del monastero Santa Chiara di Biancavilla (Catania), vivendo nel quale coltiva da poco tempo (dal 2020, suggeriscono le sue tracce online) ma con molta qualità un'attività digitale che comprende una pagina Facebook, recentissima, esito della crescita del profilo ( bit.ly/3yZITmi ), un canale YouTube (anch'esso fresco di apertura), il sito stesso del monastero e la collaborazione con vari siti (francescani, diocesani), oltre che con Vino Nuovo. Scorro la pagina Facebook: tra le «riflessioni» risalta la serie "Il Seme della Parola", che contiene un commento, non telegrafico, al Vangelo del giorno. Poi vi sono i «canti di lode», video nei quali suor Scandura, senza comparire nelle immagini, canta, accompagnandosi alla chitarra, brani dei quali è autrice. Si alternano anche brevi video e foto con testi sovrascritti e post di taglio spirituale. La gioventù di spirito richiesta agli utenti è anche la gioventù, non solo di spirito, di questa clarissa, a giudicare dalla fotografie che la ritraggono. Il sorriso del suo volto dice tutta la gioia con la quale vive la sua vocazione: le cronache locali riferiscono di una sua lettera a papa Francesco, lo scorso febbraio, dove propone di aggiungere «alle 7 opere di misericordia spirituale, un'ottava opera: quella della gioia o del buon umore». È la gioia che lei semina a piene maninell'infosfera ecclesiale; ad esempio nell'esplosivo post del 22 agosto, un testo di lode che inizia così: «Ho bisogno di sfogarmi. Avete presente una bottiglia di spumante quando si agita e poi si stappa? Tutta la schiuma deborda, straripa, trabocca fuori. Ecco il mio cuore è proprio così, non riesco più a contenere la gioia e ho bisogno di condividerla. Sono troppo felice e colma di gratitudine che non mi basterà un'eternità per ringraziare il Signore».
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