Una presenza robusta sui social e una semplificazione mediatica
mercoledì 15 novembre 2023

Nei commenti alla notizia della sollevazione di mons. Joseph E. Strickland dal governo pastorale della diocesi statunitense di Tyler, disposta da papa Francesco (qui su “Avvenire” l’ha data Mimmo Muolo), completa di una nota esplicativa del cardinal Daniel DiNardo), la maggior parte degli osservatori sottolinea che il sessantacinquenne vescovo statunitense si è caratterizzato in questi anni per la sua attività su Twitter (oggi X). In particolare molte fonti anglofone (ad esempio “FoxNews), riprese in Italia dalla blogosfera antimoderna e/o in dissenso verso il pontificato bergogliano, hanno indicato un tweet del 13 maggio come esempio del suo atteggiamento radicalmente critico verso il Papa e come origine dei provvedimenti che hanno condotto alla sua sollevazione. In esso, dopo aver respinto l’iscrizione tra i sedevacantisti, il vescovo di Tyler dichiarava infatti: «Credo che papa Francesco sia il Papa, ma è tempo che io dica che rifiuto il suo programma di compromettere il deposito della fede. Seguite Gesù». Tale tweet a tutt’oggi conta 324mila visualizzazioni e 3.800 reazioni. Anche a prescindere da questo exploit, la sua presenza in Rete e sui social media è effettivamente «robusta», come scriveva a fine settembre anche Michael Winters su “The Tablet”. In particolare si incontrano un sito personale dove, dice presentandosi, «cercherò di condividere la gioia e l’amore di Gesù Cristo attraverso le mie riflessioni personali sulla buona novella del Vangelo e sulla nostra fede di cattolici»; un programma radiofonico settimanale di un’ora, diffuso su varie reti e come podcast, nel quale viene qualificato come «una voce affidabile e ricercata dell’ortodossia cattolica nella Chiesa di oggi»; e, come si è detto, l’account Twitter, aperto da 10 anni e dove oggi conta 168mila follower: molti di più dei cattolici della sua diocesi, che secondo l’ultimo “Annuario Pontificio” sono 125mila. Ma individuare una relazione diretta, di causa-effetto, tra la diffusione per le vie digitali di determinati contenuti da parte di mons. Strickland e il provvedimento della Santa Sede a suo carico mi pare una semplificazione mediatica.
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