Un articolo appena comparso su “Aleteia” ( bit.ly/3lMKrfd ) offre «Otto idee per far sì che i bambini conoscano meglio il Papa e preghino per lui». Proviene dall'edizione spagnola; l'autrice si chiama Merche Crespo, è catalana e collabora con il portale internazionale da un anno, anche se in questo post si presenta come «catechista dei bambini che si preparano a ricevere la prima comunione». Dopo poche e chiare parole su come mostrare ai comunicandi che la Chiesa è una «grande famiglia», introduce la figura del Papa e l'opportunità che i bambini imparino di più su di lui. Mi colpisce un dato: tre delle proposte prevedono di ricorrere a strumenti di comunicazione, per così dire, tradizionali: leggere scritti di Francesco; scrivergli una lettera per posta; conoscere dettagli della sua vita. Ma le altre cinque hanno a che fare, più o meno direttamente, con l'ambiente digitale. Si suggerisce infatti di scaricare un'immagine del Papa attingendo all'ampia raccolta di foto ufficiali (298) cui si accede dal sito storico della Santa Sede “vatican.va”; di pregare secondo le sue intenzioni visitando le pagine della Rete mondiale di preghiera; di apprendere della sua devozione per la Madonna che scioglie i nodi consultando la pagina web della parrocchia di Buenos Aires in cui l'immagine è intronizzata; di pregare per lui utilizzando l'app “Click To Pray”; di aprire la pagina della Prefettura della Casa Pontificia per sapere come «andare a trovarlo a Roma» e assistere all'Angelus domenicale o all'Udienza generale del mercoledì. Di Merche Crespo la Rete racconta che la sua familiarità con il digitale è di natura professionale e ha dietro solide basi formative. Così immagino che vi attinga anche per le altre lezioni di catechismo, dando per scontato che i suoi bambini accedano facilmente a Internet. E temo che abbia ragione.
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