Un sito, un video interattivo, delle storie realizzate con il linguaggio dei social network. È tutto digitale il progetto "Nei tuoi panni", lanciato dalla Società San Vincenzo de Paoli quattro anni fa limitatamente all'area lombarda ed esteso quest'anno alle altre regioni italiane. L'iniziativa è rivolta alle scuole superiori, segnatamente alle classi seconde e terze, con lo scopo di mostrare a studenti e studentesse, attraverso il coinvolgimento diretto e imprescindibile dei loro insegnanti (di educazione civica, religione, italiano…), il valore e direi la bellezza delle attività di volontariato. I testi di queste brevissime fiction sono espressivi, i giovani attori convincenti, le ambientazioni verosimili, tenendo conto che il tutto è esplicitamente indirizzato a un intento formativo.
Il video ( bit.ly/3GPxc69 ) contiene nove brevi episodi "a bivi" della vita di Marco, un ragazzo che passa bruscamente da una condizione economico-sociale più che tranquilla a una disagiata. Sia le vicende raccontate, sia il fatto che siano girate in soggettiva, mirano a mettere letteralmente chi lo guarda – quali che siano le scelte che fa a ogni "bivio" – nei panni del protagonista e dei suoi problemi, che d'improvviso non sono più se andare a un concerto o al cinema, ma rinunciare allo scooter o accettare per sé e la propria famiglia qualche forma di assistenza.
Le storie invece ( bit.ly/3maaC0b ) mostrano alcune declinazioni e motivazioni del volontariato attraverso sei racconti di giovani e adulti. Tra chi descrive come si è ritrovato a prestare assistenza per i compiti a un ragazzino straniero che vive nel suo condominio e chi assicura che la visita a un'anziana sola le è servita come terapia per guarire dallo shopping compulsivo, c'è posto anche per una domanda cruciale a proposito della complicità a forme più o meno pesanti di cyberbullismo: «E tu, cosa fai? Inoltri, condividi, ridi… oppure cancelli?».
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