Un Mistero possibile
giovedì 30 maggio 2024
«Signore Dio, insegnaci a contemplarti nella bellezza dell’universo, dove tutto ci parla di te». Così prega papa Francesco nella sua enciclica Laudato si’. Ed è un tratto specifico della sensibilità contemporanea il fatto che le persone abbiano un sentimento molto forte e marcato verso l’ambiente, che giunge anche a un senso di affezione spirituale rispetto agli alberi, alle montagne, ai laghi e ai fiumi. Questo sentire può diventare un luogo teologico: da questa ammirazione e corrispondenza con la natura si può arrivare al riconoscimento di un Creatore. In un racconto breve che significativamente si intitola Celebrazione (Bottega Errante Edizioni), lo scrittore croato Damir Karakaš dà conto di una sensibilità naturalistica del protagonista Mijo che sembra rimandare a qualcosa di divino: «Col respiro corto e una sensazione indefinita, legò saldamente il cane con la catena a un alberello di abete, sentendo sul viso la pioggia che col suo ticchettio cercava di armonizzarsi col gorgoglio del ruscello; chiuse gli occhi e il mormorio salvifico dell’acqua lo tranquillizzò. […] Prese il coltello, tagliò lentamente la corrente del ruscello, guardandolo continuare oltre la lama luccicante e pensando che tutto a questo mondo andava secondo un ordine superiore che lui non era in grado di comprendere, e che non poteva essere fermato da nulla». L’incomprensibile non significa insignificanza, bensì possibilità del Mistero. © riproduzione riservata
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI