Un caso estremo di indietrismo e il traffico digitale che alimenta
venerdì 11 novembre 2022
Sul suo blog Luigi Accattoli ( bit.ly/3hqzUaR ) sottolinea la recente scelta di papa Francesco di utilizzare «un neologismo di sua coniazione» per «disapprovare la tentazione tradizionalista di tornare indietro». Si tratta del sostantivo «indietrismo», del quale Accattoli rinviene nei testi papali, tra giugno e ottobre 2022, ben quattro ricorrenze, oltre a registrarne l’assunzione da parte del direttore editoriale dei media vaticani Andrea Tornielli ( bit.ly/3tgJfoi ). Si può cogliere una forma estrema e quasi letterale di «indietrismo» in coloro che vorrebbero riportare l’orologio della Chiesa indietro fino al giorno precedente la rinuncia di Benedetto XVI, ritenendo, con diverse e spesso fantasiose motivazioni, non valida l’elezione pontificia di Francesco e con essa tutti i suoi successivi atti, e considerando l’attuale Papa emerito l’unico legittimo. Tra costoro si è nuovamente segnalato nell’infosfera ecclesiale, in questi giorni, Alessandro Minutella, già parroco a Palermo, dapprima rimosso dall’ufficio (giugno 2017), poi scomunicato per eresia e scisma (novembre 2018) e infine dimesso dallo stato clericale (novembre 2021). Il canale YouTube (34mila iscritti) e la pagina Facebook (84mila followers) “Radio Domina Nostra” sono i suoi principale mezzi di comunicazione, e su tali mezzi sta riscuotendo più interesse da quando, l’8 novembre, ha diffuso, nel corso della quotidiana rubrica “Santi e caffè” ( bit.ly/3tm1gSm ), una lettera con la quale monsignor Georg Gänswein lo avrebbe informato del dolore di Benedetto XVI nell’apprendere che l’ex chierico siciliano e altri presbiteri «celebrano la messa “in unione con il nostro papa Benedetto”». Nello stesso documento Gänswein avrebbe assicurato Minutella che «il Papa emerito ha sempre celebrato la messa “in unione con il nostro papa Francesco”». Di tale lettera lo stesso Minutella ha cominciato a mettere in dubbio l’autenticità, prima che – nel giro di poche ore – fosse definita «contraffatta e falsificata» dallo stesso Gänswein, come ha puntualmente riferito e severamente commentato Giovanni Marcotullio su “Aleteia” ( bit.ly/3G5eD0M ). Essa tuttavia, a maggior ragione in quanto certamente falsa, alimenterà la ridondanza delle posizioni «indietriste» del suo destinatario, nonché il volume di traffico dei suoi pulpiti digitali. © riproduzione riservata
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