François Jullien è un filosofo francese non credente autore di un libro che ha fatto discutere: Risorse del cristianesimo. Ma senza passare per la via della fede (Ponte alle grazie). La sua argomentazione è che il cristianesimo ha molto da offrire come possibilità di umanizzazione anche a chi non vi aderisce come fedele. E in quest'epoca di passioni tristi, uno degli atteggiamenti di fondo dell'umano che il cristianesimo può insegnare a tanti è il senso di gratitudine per la vita. In un'epoca in cui siamo tutti insoddisfatti (l'Italia è al primo posto per consumo di farmaci antidepressivi in Europa), la grazia che scaturisce dall'insegnamento biblico dovrebbe appagare l'intimo di chi è inquieto. Hannah Coulter (Lindau), il magnifico romanzo dell'americano Wendell Berry, ce ne offre una prova così, quando la protagonista parla con queste parole: «Ti puoi anche lamentare di cose che gli individui, incluso tu, comprendono della propria vita dopo averla vissuta, di ciò che comprendono della vita delle altre persone, perfino del fatto che i tuoi figli se ne sono andati, ma non devi desiderare un'altra vita. Ecco che cosa bisogna fare: "State sempre lieti, pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie". Non sono ancora capace di arrivare a tanto, ma questo è l'insegnamento da seguire».
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