La storia che raccontiamo oggi arriva da una grande città del Sud Italia, che conosce situazioni diffuse di miseria ed emarginazione. È così anche la vita di Elena, una donna di 57 anni che si è avvitata in una spirale di malattia, disoccupazione e debiti. Operata di recente alla tiroide, soffre di una forma grave di depressione che cura a fatica perché non ha abbastanza denaro per comprare regolarmente i farmaci necessari. Anche uno dei tre figli è vittima della stessa malattia. Nessuno, in questa famiglia annientata dall’inedia contribuisce al bilancio familiare. Per vivere in un alloggio che il parroco che ci ha scritto descrive come “fatiscente” pagano 380 euro al mese. O meglio, dovrebbero pagare perché soldi non ce ne sono e le rate dell’affitto si accumulano da diversi mesi. «Le trasmetto questa richiesta di aiuto per questo caso difficile, nella speranza che Elena possa essere aiutata nel miglior modo possibile», ci scrive il parroco, che provvede con i pochi soldi di cui riesce a disporre a pagare qualche bolletta arretrata. Possiamo aiutare Elena ad affrontare con più serenità i suoi problemi anche con un piccolo contributo, utilizzando il conto corrente postale 15596208, intestato ad Avvenire, “La voce di chi non ha voce”, piazza Carbonari 3, Milano. Assegni intestati ad Avvenire, “La voce di chi non ha voce”. Si può anche fare un versamento ad Avvenire Nei Spa - La voce di chi non ha voce - Banco Bpm Iban IT05Y0503401741000000012201.
Per le donazioni alla “Voce di chi non ha voce” non è possibile fruire della detrazione in sede di dichiarazione dei redditi.
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: