Un film al cinema e una serie tv dapprima sulla piattaforma on line di Amazon prime video e poi in chiaro su Canale 5 da mercoledì in prima serata. È il caso di Tutta colpa di Freud, pellicola del 2014 a firma di Paolo Genovese, che il regista ha rielaborato con Chiara Laudani e Carlo Mazzotta per esportarla in versione seriale sul piccolo schermo, con la regia del collega Rolando Ravello, in due momenti distinti (a febbraio e a dicembre), con strumenti diversi, per intercettare più pubblico e più fasce d'età. Un'operazione che si presta a letture opposte: da una parte si può dire che con una sola idea si possono fare tante cose, dall'altra si può pensare che le idee per fare cinema e soprattutto televisione siano scarse. Propendiamo per la seconda, anche perché Genovese è recidivo: aveva fatto lo stesso con Immaturi. In ogni caso, Tutta colpa di Freud, pur raccontando di fatto la stessa storia, quella di un padre separato con tre figlie adulte che stanno per affrontare la vita autonoma, cambia l'ambientazione (da Roma a Milano) e cambiano i protagonisti, in particolare il padre psicanalista, Francesco, interpretato da Marco Giallini nel film e da Claudio Bisio nella serie. Chi accede ad Amazon prime video può fare i confronti del caso essendo disponibile sia il film che tutti gli episodi delle serie, che non sono, diciamolo francamente, di quelli da divorare avidamente in una sola volta, anzi: la cadenza settimanale su Canale 5, con due episodi per volta, appare più appropriata. Il genere, in entrambi i casi, è quello della commedia all'italiana, anche se non c'è molto da ridere. Il tema principale non è tanto il rapporto genitori-figli, quanto la ricerca dell'amore, con le rispettive differenze, da parte delle tre figlie. Il tutto trattato con una certa superficialità.
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