«Intrattenimento e approfondimento calcistico»: si presente così Tiki Taka - La Repubblica del pallone in onda il lunedì in tarda serata su Italia 1 con alla guida per il secondo anno consecutivo Piero Chiambretti. «Tiki- Taka» è un'espressione coniata da un giornalista sportivo spagnolo per descrivere i passaggi ravvicinati e continui del Barcellona e poi della nazionale iberica, una sorta di «tic tac», una trama fitta di passaggi che ha caratterizzato il sistema di gioco del Barça di Pep Guardiola. Detto questo, va ricordato che il sottotitolo delle edizioni prechiambrettiane (quelle di Pierluigi Pardo prima del passaggio definitivo alle telecronache di Dazn) era: «Il calcio è il nostro gioco». Chiambretti si è portato dietro un sottotitolo che richiama al suo ultimo programma su Rete 4: La Repubblica delle donne. E da lì si è portato anche le donne. Alla seconda stagione di Tiki Taka i tempi sono infatti scanditi dal passaggio di ragazze in passerella. Nell'ultima puntata, essendoci tra gli ospiti Paolo Brosio, definito «tifoso religioso» con tanto di santino, non è mancato nemmeno un «angelo custode» che rispondeva al nome di Claudia e addosso oltre le ali aveva poco altro. Di ragazze ne sono poi transitate diverse favorendo un abbinamento tra calcio e donne di stampo decisamente maschilista. Per il resto, fatto salvo che al di là di tutto Chiambretti sa fare il suo mestiere e che fa bene a smitizzare il calcio, i tanti ospiti in studio, più i quasi altrettanti in collegamento video, finiscono per accavallarsi in una discussione da tifosi più che da esperti. Va anche detto che l'orario di messa in onda tra mezzanotte e le due offre poche possibilità per ragionamenti più pacati. Per cui, oltre gli annunci, l'intrattenimento (che nello specifico piaccia o meno) prevale di gran lunga sull'approfondimento calcistico.
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