Tifiamo tutti Brighela: via le ingiuste sanzioni
mercoledì 15 marzo 2023
Quello del calcio e dell’intero sport italiano è stato un weekend controverso. Da una parte, il tributo con un minuto di silenzio alla memoria delle vittime della tragedia di Cutro, con un comunicato del Governo che avrebbe dovute essere letto, in tutti gli stadi e palazzetti dello sport, durante quel momento di raccoglimento, prima dichiarato e poi ritirato perché suonava un po’ troppo come azione di propaganda, incoerente con il doveroso silenzio di riflessione e preghiera per tante vite strappate al sogno di un futuro migliore. Dall’altra parte, la vicenda paradossale dell’Atheltic Brighela, club calcistico bergamasco (parliamo del campionato di Terza Divisione, non certo in primo piano in termini di visibilità) sceso in campo subito dopo la tragedia di Steccato di Cutro, con un tempismo di gran lunga superiore a tutti gli altri soggetti istituzionali, con uno striscione recante queste parole: “Cimitero Mediterraneo. Basta morti in mare”. Nulla di offensivo, nulla di sconveniente, nulla di ostile, nulla di “parte”. Una semplice espressione di umana pietà, in omaggio non solo ai morti di Steccato di Cutro, ma a ricordare che il nostro mare ha inghiottito, solo negli ultimi dieci anni, oltre 26.000 esseri umani, poco meno della metà degli abitanti di quella Crotone che ha ospitato, nel suo palazzetto dello sport, i corpi dei migranti annegati a pochi metri dalla costa. Il risultato di quel gesto di pietas è stato una multa di 550 euro da parte della Lega Dilettanti e una squalifica per il capitano, per l’allenatore e per un dirigente dell’Athletic Brighela. L’arbitro, nonostante la richiesta del capitano del Brighela, er a contrario all’esposizione di quello striscione e la squadra bergamasca si è vista recapitare, da uno zelante giudice sportivo, la multa e le squalifiche. «La sanzione è il minor problema, dinanzi tanti morti, di cui oltre 30 bambini – aveva spiegato, a caldo, il direttore sportivo del Brighela – Piuttosto lascia perplessi l’atteggiamento delle istituzioni del calcio come Figc e Fifa che mettono in piedi spot per l’inclusività e quando c’è una realtà che dall’interno manda un messaggio così forte, viene messa al bando». Come dargli torto? I dirigenti del Brighela nel corso della settimana sono tornati sul tema con un comunicato: «Siamo libere cittadine e cittadini. Pensiamo, dunque siamo. Esistiamo in quanto esseri pensanti. Gli esseri pensanti osservano, riflettono e, dove vedono ingiustizia e barbarie, si indignano. Mettono punti esclamativi laddove l’umanità cessa di esistere. Pongono interrogativi allorché le risposte tardano o stentano ad arrivare. Non ci sentiamo in colpa per questo. La multa e le squalifiche? Pagheremo. Anzi, sosterremo una Ong che si occupa di salvataggi in mare». Ci auguriamo che con un semplice atto, non di pietà, ma di buonsenso questa multa venga presto cancellata. Anzi, ci auguriamo che la Lega Dilettanti, la Federazione Italiana Gioco Calcio, il Coni o il Ministero dello Sport possano invitare il capitano, l’allenatore e il dirigente squalificati magari su un campo di serie A. Così, per una semplice testimonianza. Perché i gesti piccoli di umanità, quelli che nascono spontaneamente e sinceramente, non solo non vanno censurati o puniti, ma amplificati. © riproduzione riservata
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