Nostalgia e non solo. The voice senior, il venerdì in prima serata su Rai 1, non si affida solo al sentimento “canaglia” cantato da Al Bano e Romina, ovvero alla solita tv di vecchi per vecchi, per dirla in modo un po' brutale. The voice senior, oltre che su voci non indifferenti, punta soprattutto sulle storie incompiute di aspiranti cantanti che per un motivo o per un altro non hanno potuto realizzare il sogno della vita dando sfogo alla loro passione. Il talent over 60 di Rai 1 offre un'ultima opportunità perché, come dice uno dei concorrenti, «non è finita finché non è finita». Tra l'altro, sull'onda del momento, è entrata tra i cosiddetti coach l'onnipresente (televisivamente parlando) Orietta Berti al fianco dei confermati Loredana Berté, Gigi D'Alessio e Clementino (per strizzare l'occhio ai giovani). E se le storie alle spalle dei “talenti” sono importanti, compresa quella di una donna passata dalla transizione (che, detto con tutto il rispetto, ormai non può mancare secondo l'attuale politicamente corretto), l'altra componente ai fini dello show sono proprio i coach, corrispondenti alla giuria che come in tanti altri talent interagisce con un ruolo sempre più importante. Anche in questo caso il quartetto vale più della conduttrice, nel caso specifico Antonella Clerici, che comunque ci mette del suo. I coach, come si sa, almeno nella prima fase, quella delle “audizioni al buio”, ascoltano di spalle i concorrenti, senza poterli vedere, e si girano solo se ritengono la voce adeguata. A garantire lo spettacolo ci pensa soprattutto un imprevedibile Clementino. Al resto provvede il montaggio. Se fosse in diretta The voice senior sarebbe un'altra cosa, anche perché tante presunte improvvisazioni e tanti duetti diventa difficile pensare che non siano stati provati prima.
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: