The hot zone, il thriller in sei episodi in onda da mercoledì 4 settembre alle 20,55 su National Geographic (canale 403 di Sky), si muove tra scienza e dramma umano. Di fatto è la storia della scoperta del virus ebola e della lotta contro il tempo per evitare una terribile epidemia mondiale. La serie è ispirata a fatti realmente accaduti e già raccontati nell'omonimo best-seller internazionale di Richard Preston. È il 1980 quando un ignaro medico keniota, il dottor Musoke, esamina un paziente con sintomi mai visti fino ad allora rimanendo lui stesso contagiato. Trascorrono nove anni e il micidiale ebola fa la sua prima apparizione sul suolo americano, in Maryland, colpendo alcuni esemplari di scimmia. A scoprirlo è il colonnello Nancy Jaax (Julianna Margulies), patologo veterinario dell'Istituto di ricerca medica sulle malattie infettive dell'esercito degli Stati Uniti con sede a Fort Detrick. Nancy è una donna molto sicura di sé, soprattutto sul lavoro, capace di capire immediatamente che si tratta di un virus sconosciuto, aggressivo e in grado di uccidere la quasi totalità dei contagiati. Nonostante lo scetticismo dei colleghi, ma con il sostegno del marito e l'aiuto prezioso del suo maestro e mentore, il dottor Wade Carter (l'attore Liam Cunningham noto per Il trono di spade), la donna colonnello riuscirà a costringere l'esercito a superare i conflitti tra le diverse agenzie governative coinvolte e ad agire per scongiurare un'epidemia. Prodotto tra gli altri da Ridley Scott, The hot zone si apre con l'immagine simbolica e inquietante di un corvo che plana su una tavola imbandita e a seguire un paio di sequenze per stomaci forti (necessari anche in circostanze successive). Il primo episodio inquadra comunque la questione sul piano scientifico, anche se poi crea la necessaria suspense con la possibile contaminazione di Nancy e di alcuni suoi collaboratori, oltre che dei rispettivi familiari. Dopo di che la vicenda si snoda su diversi piani temporali tra cui un ritorno al 1976 quando il dottor Carter, in un villaggio nei pressi del fiume Ebola, in Zaire, entra in modo drammatico a contatto per la prima volta con quella che viene definita «la nuova malattia», uno dei virus più letali del mondo.
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