Poco più di un mese alla data del 30 giugno 2007, entro la quale i lavoratori dipendenti devono esprimere la loro posizione rispetto alla nuova previdenza complementare. E giovedì 31 maggio, suona la campanella dell'ultimo giro prima della data finale. Entro il prossimo giovedì i datori di lavoro devono consegnare un'ultima informativa sulla previdenza complementare a tutti i dipendenti, giovani ed anziani, che non abbiano ancora manifestato la loro scelta. Oltre a lettere personali, avvisi scritti, e-mail ecc. sono valide anche riunioni aziendali sul tema, colloqui individuali e qualsiasi altra misura, purché idonea a garantire che il lavoratore abbia avuto le informazioni necessarie per la scelta consapevole del suo Tfr maturando.
L'informativa è dovuta indipendentemente dalle dimensioni dell'azienda, in particolare dal limite di più o meno di cinquanta dipendenti, e dalla durata dell'orario di lavoro del singolo dipendente.
Inoltre, per i lavoratori assunti nel periodo tra il 1° gennaio ed il 30 giugno 2007, il termine del 31 maggio differisce di cinque mesi dalla data di assunzione. Un esempio: per una lavoratrice assunta il 5 febbraio scorso, l'ultima informativa del datore di lavoro le dovrà essere comunicata entro il 5 luglio prossimo, mentre il termine finale per esprimere la scelta del Tfr sarà il successivo 5 agosto.
La legge non prevede sanzioni per le aziende che non osservano l'obbligo di informare il lavoratore. Le aziende inadempienti si espongono quindi solo ad una eventuale azione risarcitoria del lavoratore che abbia subito un rilevante danno a causa della mancata informazione.
Alcune categorie sono state tuttavia escluse dalle procedure descritte. Si tratta, in primo luogo, dei lavoratori domestici, benché destinatari di una buonuscita grazie al contratto collettivo di categoria. Sarebbe stato troppo gravoso addossare ad una normale famiglia il carico di nuovi e complessi rapporti con l'Inps, con fondi pensioni, società finanziarie ecc. Sono inoltre esclusi, per decisione dell'Enpaia, l'ente di previdenza che gestisce in esclusiva il Tfr nel settore agricolo, anche i dirigenti, i quadri e gli impiegati occupati nell'agricoltura.
Per tutti gli altri lavoratori, la legge ha previsto che l'informativa debba contenere, come punti essenziali, l'indicazione del contratto collettivo che regola il rapporto di lavoro ed il fondo pensioni negoziale o di comparto cui fa riferimento il contratto. Perdurando il silenzio dell'interessato, la legge prende atto implicitamente che il Tfr maturando dovrà confluire nel fondo complementare gestito dall'Inps.
Le statistiche più recenti segnalano una percentuale del 74% di lavoratori ancora silenti sul tema del Tfr. è il sintomo che non si è ancora realizzato un ampio mutamento culturale verso la previdenza integrativa e che sia quindi abbastanza diffuso un certo scetticismo sull'investimento dei contributi previdenziali sui mercati finanziari.
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