Taranto: una quattro ruote per portare in giro Beppe
giovedì 27 dicembre 2007
Beppe manda segnali con gli occhi e sua madre capisce ciò di cui ha bisogno. «Rossella non mollare; Rossella non mollare»: è una specie di mantra che
la dquando Beppe è nato e non ha mai potuto fare quello che gli altri bambini fanno normalmente:
camminare, pamollare», e in questi giorni di festa non è facile pensare che la famiglia ? madre, padre, un ragazzo gravemente disabile a causa di una sofferenza prenatale e un altro figlio di 11 anni ? sopravvivono grazie all'assegno di accompagnamento ricevuto da Beppe, 400 euro o poco più al mese. Eppure Rossella, nella struggente lettera che ha mandato ad Avvenire, non chiede semplicemente denaro ma racconta la storia di un grande amore, quello tra una madre e un figlio che non potrà mai "spiccare il volo": «Beppe è un Gesù da amare ogni giorno... Beppe è prima di tutto figlio di Dio, è un Dono, e a noi è affidato il compito di occuparcene. Ogni giorno è bellissimo se Beppe mi sorride, la sua presenza nella mia vita mi ha fatto cambiare e più passa il tempo, io divento più forte, pronta a superare tutto». Tutto, ma non
l'imTaranto, in cui non manca l'amore e la fede, è davvero difficile. Il marito è senza lavoro da qualche anno perché l'azienda è fallita e ora porta a casa qualche euro andando la mattina in piazza a vendere le uova. «Ci facciamo bastare l'assegno di Beppe ? ripete Rossella ? e poi c'è la parrocchia che ci aiuta, e qualche parente». Ma non sono i soldi il cruccio principale di questa mamma, né le feste che passano senza regali e senza cenoni. No, il suo cruccio è
l'contenere la carrozzella di Beppe, adesso che lui è cresciuto: non possono andare da nessuna parte e c'è anche il pensiero di organizzare un viaggio a Milano, dove il ragazzo deve sottoporsi a una operazione chirurgica per ridurre la spasticità degli arti. Ecco cosa chiede Rossella ai lettori di Avvenire: un aiuto per acquistare una macchina più idonea al trasporto del figlio. Soldi per cambiare la vecchia vettura, loro non ne hanno. E però amano disperatamente quel ragazzo sfortunato e vogliono che la sua esistenza sia la migliore possibile. La speranza passa anche attraverso un'automobile. Forza, allora, aiutiamo
questa facontribuire con un'offerta sul conto corrente postale 15596208 intestato ad Avvenire, "La voce di
chiassegni devono essere intestati ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce". Per i bonifici: Avvenire,
"La voce dPopolare di Milano, ag. 26 (Abi 05584, Cab 01626, Iban IT65P0558401626000000012201).
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