Amo le foto che scattava Jack London tra la gente e Dickens con i suoi semplici mi fa buona compagnia, forse per questo sto sull'uscio di casa mia. La via è stretta, non lunga, a fondo chiuso ed è dedicata a Vincenzo Bettoni, grande basso buffo della nostra Scala e del Metropolitan di New York. Mi sgranchisco un attimo e resto lì a guardare i pochi passanti, saluto tutti. Solo alcuni non rispondono ma di volta in volta, pian piano, capitolano. Dico anche qualche frase in lombardo, che gli stranieri sembrano comprendere meglio. Una signora mi ha confessato che dal suo pianerottolo si deve togliere presto per non dare fastidio. Al postino offro un bicchiere d'acqua fresca d'estate ed un caffè d'inverno. Insomma, ho deciso di impossessarmi della via. Ho in mente, come si usava un tempo nelle cascine, di sedermi lì fuori su una seggiolina e, perché no, di mangiarci pure, a cena, una scodella di minestra. I più frettolosi sono i consegnatori di pacchi, con il camion DHL. Cinquanta consegne al giorno: c'è da impazzire. A loro, come chi dà una borraccia d'acqua ai corridori del Giro d'Italia, allungo una mela o una banana a scelta. Possono mangiarla mentre vanno. Persino il cane del vicino, accetta, a volte, una carezza tra le sbarre. Meglio direi non ce n'è.
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