Ben Jones è un giovane ingegnere e creativo australiano che dal 2015, con la Elephant Playing Cards, ha lanciato sul mercato diversi mazzi tematici, convinto (anche contro l'azzardo) che il valore sociale, in famiglia e tra amici, dei giochi di carte classici vada recuperato, e che lo si possa fare se le carte tradizionali, illustrate in forme originali, servono anche come strumenti formativi. L'ipotesi è massimamente dispiegata nell'ultima serie, “Alpha & Omega”, le cui fortune sono state affidate, con ottima risposta, alla Rete e segnatamente alla piattaforma di raccolta fondi online KickstaRter ( bit.ly/3tCycUW ), usata da «scrittori ed editori per dare vita a nuova letteratura, nuovi periodici, nuovi podcast e tanto altro ancora», giochi compresi. In questo progetto Ben Jones ha difatti immesso la sua terza passione, quella per la Chiesa, della quale è anche ministro. Ha dunque immaginato tre mazzi di carte, bellissimi a vedersi nelle loro scatole dorate, che hanno come tema la storia del cristianesimo, puntando sulla Chiesa dei primi secoli, sul sorgere della Riforma e sul “Grande Risveglio” dal quale prese vita il metodismo. Si comprende subito che il punto di vista è quello protestante; diversamente, avremmo avuto un mazzo per ognuna delle tre maggiori confessioni cristiane. E mentre il “vero” re Enrico VIII Tudor retrocede a fante, nelle carte della Riforma il poker di re è fatto da Lutero, Calvino, Zwingli e Knox e in quelle del Grande Risveglio due di essi sono i fratelli Wesley, Agostino, Ambrogio e Gerolamo, nel mazzo della Chiesa antica, fanno addirittura un tris d'assi; altri Padri della Chiesa tra i re e i fanti e alcune martiri tra le regine. Tre papi in tutto: due del tempo della Chiesa indivisa, il fante Damaso I e il re Gregorio Magno, e uno, Leone X, del XVI secolo, a fare da jolly, in quanto, a dire di una Faq, storicamente oppositore della Riforma. Non per questo il progetto ha intenti anticattolici: è dichiarato con enfasi e ci si può credere.
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