Pane cotto con le proprie mani, ortaggi presi dal proprio orto, latte fresco, alimentazione modesta ma sana" Durante l'estate l'ombra di un albero offre riparo. In autunno l'aria mite e le foglie sparse sul terreno invitano al riposo. In primavera i prati sono cosparsi di fiori. Al cinguettio degli uccelli i Salmi suonano ancora più belli.
E' forse uno dei "Verdi" a dare questi consigli? No, è il rude s. Girolamo che scrive queste righe nella sua Lettera n. 43, mentre si trova nelle aspre solitudini di Betlemme, incastonata nel deserto di Giuda. La sua è una lezione duplice. Da un lato, basta poco a rendere serena la vita. E' la moltiplicazione "commerciale" di necessità non necessarie a renderci sempre più bisognosi di quegli astuti e ingannevoli "consigli per gli acquisti" che imperano in televisione. La semplicità della vita è sempre più avvertita come un rimedio allo stress della società contemporanea. Purtroppo, però, anch'essa si trasforma in trovata pubblicitaria e diventa artificiale e falsa, facendoci ricadere nello stile di vita che vorremmo evitare.
D'altro lato, c'è un aspetto nelle parole di s. Girolamo che le allontanano da una mera proposta di agriturismo. I Salmi " dice il famoso traduttore della Bibbia " risuonano più belli e intensi se li canti nella quiete colorata della natura. La sua è, perciò, una proposta di spiritualità ed è purtroppo di pochi coglierne il fascino. Ma si può sempre tentare di incamminarsi, durante questi giorni di vacanza, su un sentiero campestre e provare a fare l'esperienza suggerita. Creato, creatura e Creatore s'incontrerebbero e s'abbraccerebbero, riscoprendosi e rallegrandosi insieme.
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