Un collage di donne "Straordinarie", il progetto di Terres del Hommes: da sopra a sinistra, Liliana Segre, Flavia Pennetta, Elodie, Carolina Raspanti, Sabrina Efionay, Amalia Ercoli_Finzi, Sumaya Abdel Qade, Chiara Valerio - Ilaria Magliocchetti Lombi
Cristina Scocchia (1973) è una delle poche top manager italiane: dopo L’Oréal e Kiko, dal 2022 è amministratrice delegata di Illy. «La vita in generale, e la carriera come parte della vita, non sono uno sprint ma una maratona - dice -. Devi dosare le energie, devi sapere che ci sono momenti in cui correrai con più facilità e altri in cui arrancherai e infine ci saranno quelli in cui cadi. È in questi momenti che, soprattutto noi donne, non dobbiamo lasciarci abbattere dallo stereotipo, ricordandoci sempre che non siamo sole, intorno a noi ci sono altre persone, uomini e donne che stanno facendo la loro marcia, magari più importante della nostra, perché non riguarda la carriera, ma la vita, la famiglia, la salute». Alba Rohrwacher (1979) è un’attrice di successo, musa di grandi autori del cinema italiano contemporaneo, protagonista da Hungry Hearts a L’amica geniale. «Ciò che mi affascina nella scelta di un personaggio è l’audacia. Mi sembra che le donne a cui ho dato vita sullo schermo siano capaci di osare, talvolta in modo interiore e nascosto e abbiano uno sguardo largo, mai chiuso. Forse ho cercato questa attitudine in tutti i miei personaggi». Federica Gasbarro (1995), biologa e green influencer, dalle manifestazioni di Fridays for Futures ai dibattiti televisivi, nel 2021 Forbes Italia l’ha inserita tra i “100 Number one”, la classifica dei giovani leader italiani del futuro: «Quando sarò madre non vorrò dire ai miei figli: “Ho lasciato che le cose andassero come andavano perché non c’era nulla da fare”. C’era e c’è molto da fare. Se possiamo ancora, se non invertire la rotta, almeno migliorare il risultato finale, perché non farlo?». Amalia Ercoli Finzi (1937) è la prima donna laureata in Ingegneria Aeronautica in Italia, una delle maggiori esperte di aerospazio. Ha dedicato la sua vita alle comete e ha partecipato alla celebre missione Rosetta dell’Agenzia Spaziale europea, costruendo il trapano che ha permesso di sondare nello spazio la materia di cui sono fatte: «Alle bambine regalate bambole e meccano, è indispensabile renderle coscienti fin da piccole delle loro possibilità, non sminuire i loro talenti». Carolina Raspanti (1984) dopo essersi diplomata, è stata assunta all’Ipercoop di Lugo di Romagna. «Sono una normalissima ragazza e il fatto di essere Down non mi pesa per niente». Ha accolto e dialogato con la sua condizione in tre libri e il regista Federico Bondi l’ha voluta come protagonista del film Dafne. Gabriella Bottani (1964) è una suora comboniana e si occupa da sempre delle donne vittime di tratta e sfruttamento sessuale, coordinatrice internazionale di Talitha Kum, un progetto nato all’interno della vita religiosa e aperto alla vita laica e ad altre fedi, contro la moderna schiavitù: «Sognare un futuro, immaginare qualcosa di più bello di ciò che abbiamo, desiderare l’inclusione, a pace, il rispetto, volersi realizzare nella professione e in quello che ci piace fare ed essere, tutto questo non ce lo deve togliere nessuno». Chiara Valerio (1978), un dottorato di ricerca in calcolo delle probabilità, ha una carriera nell’editoria, come scrittrice ed editor per Marsilio. In La matematica è politica (Einaudi, 2020) spiega che «svolgere un problema matematico è un esercizio di democrazia: per capire il mondo bisogna studiarlo e analizzarlo, sommarlo e sottrarlo, è così che ci avviciniamo alla verità. Per entrare nel reale possiamo usare le parole o i numeri, due linguaggi diversi che per lei diventano due modi paralleli di guardare la realtà». Khadija Ait Oubih (1973) è la prima presidente immigrata (è di Casablanca) di Trama di terre, un’associazione interculturale e femminista di donne native e migranti attiva a Imola dal 1997: «Mia madre ha avuto più attenzioni per noi femmine, voleva che avessimo quello che non aveva avuto lei».
L’elenco e le citazioni potrebbero continuare a lungo. Dalla regista Liliana Cavani alla scrittrice Daria Maraini, dalla tennista Flavia Pennetta alla senatrice Liliana Segre, dalla cantante Elodie alla chef Stella Shi. Sono storie ordinarie di donne straordinarie. Straordinarie, come il titolo della mostra che la Fabbrica del Vapore di Milano ospita fino al 17 marzo: 110 ritratti e voci di donne italiane provenienti da molteplici ambiti della società contemporanea. Professioniste che con il loro percorso testimoniano tanti modi diversi, tutti possibili, di affermarsi e realizzare le proprie ambizioni oltre pregiudizi e discriminazioni. Un progetto promosso da Terre des Hommes e curato da Renata Ferri con le fotografie di Ilaria Magliocchetti Lombi.
La mostra, realizzata grazie al sostegno di Deloitte con il patrocinio di Fondazione Deloitte, è parte della campagna #indifesa che Terre des Hommes porta avanti ormai dal 2012 per promuovere i diritti delle bambine e delle ragazze in Italia e nel mondo. «Straordinarie - afferma Renata Ferri - è una sfida agli stereotipi di genere che trasforma il paradigma della donna, vittima in modello di riferimento culturale e politico». «Nella diversità e nella forza delle donne che compongono Straordinarie - afferma Paolo Ferrara, direttore generale Terre des Hommes Italia - speriamo che ogni bambina o ragazza riesca a intravedere un riflesso delle proprie potenzialità, rincorrendo i propri sogni e lottando per superare queste disparità».
Straordinarie è realizzata in collaborazione con Fabbrica del Vapore e fa parte dell’iniziativa del Comune di Milano “Milano città delle Donne, delle ragazze e delle bambine” che propone alla cittadinanza un anno di appuntamenti dedicati alle questioni di genere. «Milano città delle donne - dice Elena Lattuada, delegata del sindaco alle Pari opportunità di genere - non è uno slogan ma la volontà quotidiana di costruire una città più sicura e accogliente per donne e uomini, rinnovando l'impegno affinché tutte e tutti abbiano pari opportunità nelle professioni così come nelle proprie aspirazioni di vita».
Alla Fabbrica del Vapore si può sfogliare un grande libro di 110 donne straordinarie (il catalogo è di Silvana Editoriale), ritratte «come hanno voluto loro, nella posizione, con l’espressione e nel modo che desideravano per rappresentarsi, raccontarsi agli altri», ha detto la fotografa Magliocchetti Lombi. Centouno donne straordinarie in ritratti che le rendono tutte "ordinarie". In bianco e nero in un allestimento a tinta viola. Senza il clamore di colori “gridati”. Straordinarie, con stile.
Una foto con 110 foto dentro e 1000 parole.