“Spotlight”, Cataldi ci porta nella sua Africa
domenica 21 maggio 2023
Valerio Cataldi, giornalista Rai, è da oltre un mese corrispondente da Nairobi, segno di un qualche interesse della tv pubblica per l’Africa di cui si dimenticano spesso le tante guerre. Sono almeno venti i Paesi africani attraversati da violenze e conflitti. Non a caso, in questo primo periodo in Kenya, Cataldi si è occupato della guerra nel vicino Sudan, mentre solo negli ultimi giorni ha potuto riprendere a realizzare i suoi apprezzati reportage per Spotlight, il programma di inchieste di Rai News 24. Ed è proprio nell’ultima puntata di Spotlight, venerdì sera, che è andato in onda Il massacro di Shakaola, un reportage in cui Cataldi racconta come in Kenya centinaia di persone siano morte di inedia con la promessa del paradiso. A Shakaola, in una foresta nei pressi di Malindi, a metà aprile la polizia ha trovato una cinquantina di fosse comuni e disseppellito oltre 200 corpi a fronte di almeno 600 persone di cui è stata denunciata la scomparsa. Erano seguaci di Paul Mackenzie, un predicatore televisivo come in Kenya ce ne sono molti e ognuno con un proprio canale a dimostrazione in questi casi del potere massificante della tv. Mackenzie, adesso sotto processo, convinceva i suoi adepti ad andare a vivere nel villaggio di Shakaola con la promessa di un pezzo di terra da coltivare. In realtà si ritrovavano in una sorta di lager senza cibo spinti a morire di fame «per incontrare Gesù». Il reportage, efficace da un punto di vista televisivo, propone testimonianze forti come quella di un uomo che a Shakaola ha perso la moglie e tre figli piccoli e quando è andato alla polizia per denunciare la scomparsa gli sono stati chiesti 100 dollari per avviare la ricerca. Mentre il reverendo Canon Chris Kinyanjui del Consiglio nazionale delle Chiese del Kenya accusa il governo di aver fatto finta di non sapere e di non aver protetto i propri cittadini. © riproduzione riservata
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