Tra Gunar Letzbor e i grandi capolavori della musica barocca si è creata da tempo una profonda corrispondenza d'amorosi suoni; negli antichi repertori tra XVII e XVIII secolo il direttore e violinista austriaco ha infatti trovato il campo d'elezione in cui esprimere la propria visione interpretativa che attinge in egual misura a rigore, estro e virtuosismo. Alla testa dell'ensemble strumentale Ars Antiqua Austria e della formazione vocale St Florianer Sängerknaben si è ora cimentato in una delle partiture sacre più imponenti e visionarie del tardo Seicento, quella Missa "In labore requies" a 24 voci di Georg Muffat (1653-1704) che è arrivata fino a noi in un'unica copia manoscritta appartenuta anche al sommo Haydn. Un'opera in cui il compositore tedesco – già allievo di Corelli e Pasquini, nonché stimato organista conteso presso le corti di tutta Europa – offre un grande saggio di equilibrio tra le ardite combinazioni timbriche e polifoniche che derivano dall'impiego delle monumentali forze in campo, suddivise tra cantanti solisti, doppio coro vocale, triplo coro strumentale e sezione di basso continuo; un tripudio di luci, suoni e colori di forte impatto, con colpi ad effetto e artifici surround ante-litteram che avvolgono letteralmente l'ascoltatore e lo proiettano verso dimensioni spaziali che appaiono idealmente infinite.Ars Antiqua Austria - G. LetzborMUFFATMissa "In labore requies"Pan Classics (19 euro)
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