Basta sfogliare il listino di una qualunque rivista specializzata per verificarlo: le automobili che costano meno di 25.000 euro rappresentano solo il 25% dell’offerta. Se poi si cercano modelli sotto i 15.000, bastano le dita di una mano per elencarli. Ecco la risposta a chi si domanda perchè prima del Covid in Italia si vedevano 1,9 milioni di vetture l’anno e oggi siamo a 1,3. Ma il paradosso è che i costruttori sono felicissimi lo stesso. La strategia è ormai chiara: produrre meno e alzare i prezzi delle endotermiche per rientrare dalle perdite delle elettriche che non vendono, massimizzare i margini e chiudere bilanci comunque in attivo. Risultato: una larga fetta della popolazione, l’auto nuova non può più permettersela. L’altra faccia del mercato è quella che riguarda chi può ancora spendere più di 35.000 euro: erano il 15% degli acquirenti prima della pandemia, sono il 31% oggi. Per scelta o per necessità? Questa è la vera domanda.
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