SkyTg24 cambia aspetto e taglio
mercoledì 9 ottobre 2019
Bianco e rosso, il contrasto si attenua. È vero che sono stati da sempre i colori di Sky, ma prima il rosso prevaleva per intensità. Nessuna lettura politica, ci mancherebbe altro, solo una valutazione cromatica. Fatto sta che adesso il bianco se la gioca alla pari con il rosso. Parliamo della nuova sigla di SkyTg24 e di conseguenza delle rubriche collegate. Dal 23 settembre, infatti, il canale all news, con il telegiornale diretto da Giuseppe De Bellis, visibile anche sul 50 del digitale terrestre, ha cambiato volto e palinsesto. Un po' meno notizie a ripetizione e un po' più approfondimento. In effetti, quei tg uno dietro l'altro, sostanzialmente uguali se non accadeva niente di nuovo, rischiavano di essere ripetitivi. Adesso, agli approfondimenti già previsti in spazi appositi, si sono aggiunti quelli all'interno degli stessi telegiornali, tre in particolare, dove la conduzione non è più quella tradizionale ed è affidata a giornalisti definiti, in modo da creare una consuetudine. Del resto Sky ha sempre puntato sulla riconoscibilità dei suoi conduttori. Insomma, a Rogoredo non si va in video a caso. Lo stesso dicasi per i programmi di approfondimento, affidati a volti noti e meno noti ma comunque emergenti. Tra i primi non si può non citare Roberto Inciocchi, che finalmente potrà alzarsi un po' più tardi avendo abbandonato la primissima mattina per passare alla più comoda fascia 9,00-11,00 con Start. Di contro, alla sera, va a letto un po' tardi Francesca Baraghini che dalle 23,00 a mezzanotte e mezzo conduce Skyline. Inciocchi e Baraghini rappresentano appunto i due volti di Sky: rassicurante e più maturo il primo per un pubblico mattutino sicuramente in là con gli anni; più grintosa la seconda (anche se adesso più posata rispetto al passato) per un pubblico sicuramente più giovane. Nel mezzo, sia per motivi anagrafici che per collocazione oraria, ci sta Stefania Pinna, confermata al pomeriggio, ma con un nuovo contenitore: Timeline. Nell'insieme sembra esserci un po' meno politica nostrana, più attenzione all'estero e ai temi d'attualità, anche se a novembre dovrebbero partire dei “faccia a faccia” politici, mentre per il prossimo anno si annuncia un Tg24 in piazza, tra la gente.
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