«Non è semplice passare da Palazzo Borghese a Regina Coeli». Sta in questa mesta considerazione il senso della parabola compiuta dal produttore cinematografico Vittorio Cecchi Gori, passato dalla ricchezza alla bancarotta, dalla mondanità al carcere. Ora, quasi ottantenne, vive agli arresti domiciliari nella casa romana che il padre Mario comprò con i profitti del film Il sorpasso, uno dei tanti successi che portano il marchio della premiata ditta Mario e Vittorio Cecchi Gori. È dunque un epilogo triste quello di Vittorio, che sicuramente, dopo la morte di Mario, di errori ne ha fatti, ma nulla può offuscare i meriti che padre e figlio hanno avuto nel sostenere il cinema italiano e di lanciare talenti come Benigni, Troisi, Verdone e molti altri. Anche nel mondo del calcio, con la proprietà della Fiorentina per un decennio, i Cecchi Gori, nel bene e nel male, hanno lasciato il segno. È vero che con il fallimento hanno portato la squadra in C2, ma è anche vero che le rare ultime soddisfazioni il popolo viola se l'è tolte con “Vittorione”, come chiamavano a Firenze il giovane Cecchi Gori dopo aver ribattezzato “Marione” il padre. Una saga familiare raccontata bene dal docufilm Cecchi Gori - Una famiglia italiana, scritto e diretto da Simone Isola e Marco Spagnoli, andato in onda ieri sera su Sky Arte e ora disponibile on demand. Un racconto corposo, anche per la durata (1 ora e 40), fatto in prima persona da Vittorio con l'ausilio di numerose testimonianze, immagini di repertorio e spezzoni di film. Uno spaccato sull'Italia che fu, ma anche un piccolo manuale di cinema. «I veri padri del film – afferma Mario in una vecchia intervista – sono il produttore e il regista, gli unici a cui il film interessa veramente. In quanto al produttore, è bene che sia colto, ma non troppo, altrimenti diventa un intellettuale e non vede più le cose come le vede il pubblico». Mentre Vittorio sottolinea il bello dell'amicizia fuori dal set: «Uscire con Benigni e Troisi insieme è una delle cose migliori che ti può offrire la vita terrena».