«Un late show tutto al femminile, frizzante e imprevedibile, pronto ad accogliere con confidenza e simpatia alcune donne della musica e dello spettacolo più amate dal pubblico, ma anche volti emergenti dell'arte, della cultura e dell'intrattenimento, tutte pronte a mettersi in gioco con domande inattese e piccole sfide». Fin qui la presentazione dell'emittente. Dopo di che chi ha avuto la sventura di fare tardi giovedì per vedere su Italia 1 la prima puntata di Venus club, condotto da Lorella Boccia e ambientato in una sorta di locale notturno, si sarà accorto di non poche incongruenze rispetto a quell'annuncio. Il «frizzante e imprevedibile» forse andava colto in un «dibattito» sul lato b delle donne con tanto di dimostrazione di come possa «comunicare». Mentre la «simpatia» dovevamo probabilmente riscontrarla in Elettra Lamborghini, prima ospite di questo show in cui, accanto alla conduttrice uscita dalle fila di Amici (quindi ennesimo prodotto di Maria De Filippi), siedono in veste di commentatrici (più attinente definirle comari) Mara Maionchi e Iva Zanicchi, prodighe di doppi sensi (e non solo doppi) a sfondo sessuale. In quanto alla Lamborghini possiamo dire di tutto, ma non certo che sia simpatica. E poi, anche lei, è diventata come il prezzemolo, passa da un'ospitata televisiva all'altra, al pari delle rammentate Maionchi e Zanicchi e delle prossime donne attese al Venus club in una delle cinque puntate rimanenti: Elisa Isoardi, Anna Tatangelo, Diletta Leotta... Tornando alla prima puntata, nel rispetto dell'ormai politicamente corretto, la seconda ospite era la fumettista transgender Josephine Yole Signorelli, in arte «Fumettibrutti», che ha esaltato l'autodeterminazione di genere. Può anche darsi, pertanto, che Venus club sia la risposta in rosa al Ciao maschio di Nunzia De Girolamo su Rai 1, ma di certo è uno di quei programmi di cui non sentivamo la mancanza.
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