Dopo averli messi a disposizione tutti su RaiPlay, adesso è Rai 2 a mandare in onda il giovedì in seconda serata gli otto episodi di Shake, ennesima serie televisiva sul mondo degli adolescenti, l’età più complicata e contraddittoria, il periodo di passaggio dallo stato infantile a quello adulto. Molte di queste serie presentano giovani con stati d’ansia, il più delle volte legati al sesso, ma anche alla difficoltà nei rapporti con gli altri o con i genitori. Shake scomoda addirittura il “Bardo”, William Shakespeare e
il suo Otello per raccontare una storia di amore, gelosia e tradimento con protagonisti alcuni liceali romani dei nostri giorni tra cui Thomas, un giovanissimo Otello di borgata, Beatrice, novella Desdemona di famiglia bene, e Gaia, che è uno Iago al femminile con tutto ciò che comporta. Infatti, sia Thomas che Gaia si invaghiscono di Beatrice. Gli amori fluidi fanno ormai parte di queste serie tv al pari della rappresentazione dell’uso e abuso di alcol, di canne e non solo, con ragazzi che vivono in famiglie problematiche dove i genitori sono anche peggio dei figli. Come al solito si dirà che serie come questa di Rai Fiction e Lucky Red riflettono semplicemente la realtà. Sarà anche così, non ne dubitiamo, però non aiutano. Sembra impossibile che non esista la serenità, niente che renda davvero felici, che non ci siano riferimenti a valori forti se non qualche vaga idea di giustizia. Totalmente assenti i riferimenti alla religione, ma anche all’impegno civile. I ragazzi rappresentati sono fragili, indecisi a tutto, con un tira e molla sentimentale che a livello di racconto diventa persino noioso. Per cui anche Shake dimostra quanto sia difficile per la tv trovare la chiave giusta e l’equilibrio per raccontare l’adolescenza con un minimo di speranza nei confronti degli adulti di domani e non come una tragedia, sia pure shakespeariana.
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