Un anno della propria giovinezza da dedicare a servizi o ad attività sociali. Un anno di esperienza nel servizio civile attira molti giovani dei circoli parrocchiali, delle associazioni e dei movimenti religiosi, in modo particolare nei progetti elaborati dalla Caritas italiana e dall'Azione Cattolica. La Caritas è una di molte organizzazioni convenzionate con l'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile (Unsc) che, secondo le disponibilità finanziarie, bandisce i posti di impiego nei
progetti predisposti dai diversi enti nazionali e regionali.
L'ultimo bando, ancora aperto per pochi giorni, mette a disposizione altri 10.357 posti, dei quali 3.644 sono assegnati agli enti regionali. La domanda di partecipazione deve essere presentata entro le ore 14 del prossimo 1° ottobre, consegnandola direttamente ad uno degli enti che hanno proposto oltre 700 nuovi progetti (su www.serviziocivile.it). La Caritas italiana, attraverso le Caritas diocesane, ha proposto 43 progetti per un totale di 263 posti in Italia.
Il servizio civile nazionale, divenuto dallo scorso anno solo «volontario», è aperto alle ragazze ed ai ragazzi tra i 18 e i 28 anni interessati a fare esperienza nei settori della assistenza, della protezione civile e dell'ambiente, del patrimonio artistico, dei beni culturali, della educazione e della promozione alla cultura. Ai giovani del servizio civile è assicurato dall'Ufficio Nazionale, come rimborso forfetario, un trattamento economico di 14,66 euro al giorno, 433,80 euro netti mensili, per la durata di un anno.
Il compenso è accompagnato da una copertura assicurativa per i rischi di infortunio, per rimborso spese di cura e per responsabilità civile verso terzi. I prossimi volontari utilizzeranno la nuova polizza assicurativa recentemente stipulata dall'Ufficio Nazionale con Unipol Assicurazioni spa a seguito di gara europea. Per i giovani che sono stati avviati al servizio prima del 4 giugno scorso le richieste di risarcimento danni devono essere invece indirizzate a Marsh spa in qualità di broker incaricato della gestione della vecchia assicurazione.
La previdenza. Il periodo trascorso nel servizio civile è riconosciuto valido, a tutti gli effetti, per l'inquadramento economico e per l'anzianità lavorativa ai fini dei trattamenti di previdenza del settore pubblico (compreso il Tfr) e per le pensioni del settore privato. Inoltre se il volontario è ancora studente e titolare di una pensione di reversibilità, da solo o insieme ad altri familiari, non perde il diritto alla pensione per il fatto di essere impegnato nei progetti.
Fino a tutto il 2005 il servizio civile è stato interamente equiparato al servizio militare effettivo. Pertanto il servizio volontario può essere riconosciuto anche come contribuzione «figurativa», valida per raggiungere il diritto e la misura delle prestazioni liquidabili nell'assicurazione generale obbligatoria dell'Inps.
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