Se il pc spia ciò che fai e naviga online per te
venerdì 8 novembre 2024
Il suo nome in codice è Progetto Jarvis. L’ha sviluppato Google, che lo rilascerà a dicembre, per ora soltanto ad alcuni account scelti per testarlo. La cosa più importante però è ciò che farà. Anzi, «quale» sarà la cosa più importante che potrà fare: «prendere il controllo di un browser web per svolgere attività per conto degli utenti». In pratica, sarà in grado di gestire alcune nostre attività quotidiane online, come fare ricerche web su Google con Chrome, ma anche fare acquisti e prenotare voli aerei. Basato sul modello di intelligenza artificiale Gemini di Google, «Jarvis è infatti in grado di leggere schermate del pc o dello smartphone, cliccare su pulsanti e digitare comandi». Una bella rivoluzione. Peraltro quella di Google non è una scoperta solitaria. Anche altre grandi aziende tecnologiche stanno sviluppando strumenti di intelligenza artificiale simili. Copilot Vision di Microsoft, per esempio, permette all’assistente AI di Microsoft di “vedere” in tempo reale ciò che l’utente sta guardando sul web, «ed è capace di rispondere alle domande vocali delle persone, offrendo consigli e risposte contestuali». Facciamo un piccolo esempio: «Se stai cercando informazioni su un paio di scarpe, Copilot Vision può darti consigli su dove acquistarle al miglior prezzo ma anche dirti se sono adatte all’uso che vuoi farne». Anche Apple Intelligence dall’anno prossimo farà cose analoghe sugli smartphone e sui computer Mac (per ora fuori dall’Europa). E non è finita qui. OpenAI sta creando uno strumento simile, ma al momento lo sta ancora testando. La rivale Anthropic invece ha introdotto una funzionalità simile sul suo chatbot Claude, rivale di ChatGpt, che ora «può utilizzare una vasta gamma di strumenti e software progettati per le persone». Permettere alle macchine di navigare sul web per noi, magari prenotandoci un viaggio, può sembrare la scena di un film di fantascienza o - nel caso di incomprensioni e prenotazioni sbagliate - di una commedia. Ma non va dimenticato che rappresenta, per esempio, un grande passo in avanti per tutte le persone con problemi di mobilità agli arti superiori. Ovviamente porta con sé anche ulteriori problemi legati alla privacy e non solo a quella. A partire dal fatto che questi tipi di programmi “vedono” ciò che facciamo quando navighiamo e passano le nostre informazioni a un’intelligenza artificiale per addestrarla. Solo il tempo ci dirà davvero quale direzione prenderanno tutte queste novità e come entreranno davvero nel nostro vissuto. Ma è già chiaro che questi sistemi IA molto presto potranno fare mille altre cose (ci sono giù programmi che, usando l’intelligenza artificiale,
riassumono i messaggi di posta elettronica che riceviamo e rispondono per noi, adattando il tono in base al fatto se sono mail di lavoro o private). Ma davvero invenzioni così ci fanno risparmiare tempo? In un sondaggio tra addetti ai lavori, lanciato da Open Tools, il 51,4% ha risposto «non ancora», mentre il 48,6% ha risposto «sicuramente». Chiudiamo con una curiosità: il nome dato da Google alla nuova invenzione, Project Jarvis, ha risvegliato i fan della Marvel e del supereroe Iron Man. Just A Rather Very Intelligent System (Jarvis) è infatti il nome del sistema IA di Tony Stark, l’ingegnere scienziato che veste i panni del supereroe Iron Man, diventato famoso con i fumetti e interpretato al cinema da Robert Downey Jr. Il che significa che se al suo debutto a dicembre, il progetto di Google si chiamerà ancora così ha ottime possibilità di finire in tribunale per una causa da parte della Marvel. © riproduzione riservata
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